Oggi un figlio è spesso la prima occasione che si ha per prendersi cura di un neonato. E comprendere i suoi bisogni non è sempre facile, infatti li comunica in un solo modo: piangendo! Quindi servirebbe un manuale per interpretare il pianto dei bambini appena nati.
Se poi, da neogenitori, capita di rivolgerci ai nostri genitori in cerca di aiuto scopriamo in loro il nostro stesso vacuo interrogativo. Come se avessero rimosso dalla loro memoria l’esperienza acquisita quando noi eravamo neonati!
Fortunatamente la vita di un bambino appena nato ruota intorno a una manciata di bisogni, quindi basta un po’ di osservazione ed empatia per ritrovare il bandolo della matassa!
Vediamo insieme come interpretare il pianto dei bambini appena nati e poter porre rimedio, tempestivamente, al bisogno che lo ha scatenato!
Come interpretare il pianto dei bambini appena nati. Dizionario di base
#1: I bambini appena nati piangono tanto perché...non sanno parlare!
Sembra una banalità assoluta, tuttavia dobbiamo tenere sempre a mente il fatto che i bambini appena nati piangono tanto perché ancora non parlano. Quindi con le loro urla ci stanno comunicando un bisogno.
Purtroppo nella storia recente alcune pericolose teorie hanno propagandato l’idea che lasciar piangere un neonato sia un buon metodo per renderlo indipendente.
La fama di queste teorie si basa sulla loro comprovata efficacia: effettivamente il bambino nel giro di pochi giorni smetterà di piangere. Purtroppo però questa reazione non nasce da una sua improvvisa maturazione. Ma piuttosto dalla rassegnazione al fatto che non arriverà mai nessuno ad aiutarlo.
Un’educazione dolce si basa invece sull’esatto opposto. Al richiamo del piccolo bisogna cercare subito di comprendere il bisogno e porvi rimedio. Il pianto si fermerà comunque, senza aver arrecato alcun danno alla sua giovane sensibilità.
#2: Bambini appena nati che piangono tanto perché...vogliono essere presi in braccio!
Talvolta noi neogenitori veniamo assaliti dal timore che il nostro cucciolo, nel giro di poco, diventi un bambino capriccioso e viziato. Così ci affrettiamo a mettere in chiaro una cosa: da te non accetto sceneggiate! Purtroppo però farlo con un bambino di pochi mesi è del tutto inutili e controproducente. Perché il suo cervello non concepisce cosa sia un comportamento “manipolatorio”. E tantomeno potrebbe metterlo in atto!
I bambini che piangono tanto perché vogliono essere presi in braccio non hanno nulla di strano. Perciò non dobbiamo interpretarlo come un precoce campanello d’allarme. Ma piuttosto come un suo legittimo bisogno di contatto e rassicurazione.
Chi ci dice di non “cedere al ricatto” e lasciarlo piangere non ci sta dando un buon consiglio, per due ragioni. Per prima cosa ci sta invitando a ignorare un bisogno fondamentale di nostro figlio. Inoltre sforzarci di comprendere le ragioni per cui il nostro bambino appena nato piange tanto ci aiuterà negli anni a seguire. Perché anche un bambino più grande, con un linguaggio articolato, spesso si rivelerà un enigma. Per decodificarlo occorrerà andare oltre le parole e leggere nel suo profondo. Quindi se ci saremo sempre allenati all’osservazione empatica avremo vita più facile.
#3: Se piange perché ha fame non significa che hai poco latte!
Spesso i bambini appena nati piangono tanto perché hanno fame. Quindi una donna che desidera allattare al seno in maniera esclusiva si trova a fare i conti con mille dubbi. E quello di non avere abbastanza latte è certamente il più difficile da gestire. (Vuoi scoprire i falsi miti sull’allattamento al seno e trovare la risposta ai tuoi dubbi? Leggi qui). Anche perché spesso le persone che ci circondano si affrettano a consigliare la famigerata “giunta”.
Salvo rarissime eccezioni tutte le donne hanno abbastanza latte per nutrire il loro bambino. Anche in occasione di parti gemellari. La cosa importante è attaccare sempre il bambino ogni volta che piange. Questo viene definito “allattamento a richiesta” e spesso le neomamme non ne vengono informate. Negli ospedali c’è ancora l’idea che il bimbo vada attaccato per un tot di tempo ogni 3 o 4 ore. In attesa che questa forma mentis cambi diventa fondamentale il passaparola tra madri.
#4: Tanta voglia di nanna!
Un’altra ragione per cui i bambini appena nati piangono tanto è perché hanno bisogno di dormire.
Infatti un neonato può arrivare anche a 16-18 ore giornaliere di nanna. Il problema è che spesso il bambino non riesce a gestire il suo bisogno di riposo in maniera autonoma. Quindi spetta ai genitori intercettare questa sua necessità e fare il possibile affinché si addormenti.
Interpretare il pianto dei bambini appena nati che hanno sonno è abbastanza semplice. Infatti il pianto si presenta nervoso e a singhiozzi. Inoltre se è il bisogno primario, ovvero supera quello della fame, non lo calmerà neppure la vista del seno!
Infine, molti bambini appena nati si addormentano facilmente al seno o in fascia. Ma appena perdono il contatto con la mamma scoppiano a piangere. Ti rivedi in questa situazione? Leggi qui per scoprire come aiutare il tuo piccolo a superare la paura di perdere il contatto durante il sonno.
Altre ragioni per cui i bambini appena nati piangono
#1: L’uscita dei dentini
L’uscita dei dentini può portare a pianti inconsolabili anche difficili da gestire. Questo perché la lacerazione della gengiva è particolarmente dolorosa e l’unico modo che il bambino ha per comunicarcelo è sciogliersi in pianti inconsolabili.
Ancora prima del dolore, l’arrivo dei denti viene anticipato da un’abbondante salivazione e dal desiderio di mordicchiare qualunque cosa.
Anche nel caso dei denti il pianto presenta particolari caratteristiche. Leggi l’articolo dedicato alla dentizione, per riuscire a interpretare il pianto di un bambino appena nato a cui stanno spuntando i primi dentini!
# 2: Le coliche
La formazione di gas intestinali nei neonati è particolarmente frequente. Sia in quelli allattati con biberon che allattati al seno. Per ridurre la formazione di gas in occasione di allattamento misto o artificiale si può ricorrere all’uso di biberon che simulano la suzione al seno. Per esempio il modello “Calma” di Medela.
#3: Il momento di cambiare il pannolino
Quando si diventa mamme ci sono tante cose da tenere a mente. E ricordarsi del pannolino può essere difficile. Fortunatamente i bambini appena nati piangono tanto anche per ricordarcelo! Quindi se piange e non capisci perché, potrebbe essere arrivato il momento di mettere un pannolino nuovo.
Conclusioni
Essere mamma è decisamente difficile. Si mettono in gioco aspettative, paure, situazioni che nessuno ci aveva anticipato. Le persone che ci vogliono bene cercano di aiutarci come possono, consigliandoci su ciò che secondo loro è meglio.
Però di mamma ce n’è una sola. Benché suoni un po’ stereotipata come frase, significa che a lei spetta l’ultima parola. Perché nessun’altro può percepire quel calore che irradia dal ventre, come un dolore sottile e che le dice se sta facendo bene oppure no.
È la parte primordiale di noi stessi, da cui il benessere ci ha allontanati e recuperarla talvolta è complicato. Ma attraverso la maternità, la condizione più primordiale che esista, possiamo ricongiungere mente e istinto. (Vuoi approfondire cosa c’è dietro il tuo istinto materno? Leggi qui).
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