educazione dolce dei bimbi, come metterla in pratica

Educazione dolce dei bimbi, come metterla in pratica?

Quale genitore non ha invocato almeno una volta nella vita il manuale d’uso dei propri figli? Soprattutto nelle situazioni più difficili, quelle in cui vorremmo che ci ascoltassero, ma sembra che nulla funzioni. Sicuramente avrai sentito parlare di educazione dolce dei bimbi o educazione empatica. Avrai letto qualcosa e poi avrai concluso “Impossibile da realizzare!“. Così avrai chiuso il telefono o il tablet convinta di essere incappata in una di quelle belle teorie completamente sconnesse dalla realtà di tutti i giorni.

In questo articolo ti voglio dimostrare che non è così. Diventare degli educatori empatici e dolci può essere più semplice di quanto credi. Scoprirai di aver bisogno di un solo e unico strumento: i tuoi occhi. Ma li dovrai tenere sempre ben collegati al cuore. Ovvero all’amore che ti lega alla giovane creatura che hai davanti. Al tuo amato figliolo che di tanto in tanto è capace di farti uscire di testa come nessun’altro al mondo!

Quali sono le fasi per realizzare un’educazione dolce? Quali le abitudini da mettere in atto fin da subito in modo da creare una relazione felice coi nostri bimbi?

E alla fine troverai una piccola “guida di sopravvivenza alla vita di tutti i giorni” con tanti consigli pratici.

Educazione dolce dei bimbi: creare una "relazione di fiducia"

La quotidianità a stretto contatto è un banco di prova per qualunque relazione, anche tra genitori e figli. 

Spesso i bambini ci mettono al centro di situazioni imbarazzanti da cui fatichiamo a venire fuori. Scene di pianto inconsolabile e grida acute ci spiazzano, soprattutto quando si verificano in pubblico. Orfani della sberla, davanti a un bambino che urla, noi genitori cerchiamo di cavarcela come possiamo. C’è chi lo ignora, chi cerca di urlare più forte di lui, chi tenta di calmarlo con implorazioni e promesse. E chi, preso dalla frustrazione, cede alla tentazione e tira un ceffone.

Questo accade perché alla nascita di un figlio noi adulti veniamo presi dall’ansia di educarlo. E in quest’ottica ciò che per noi diventa importante è ottenere la sua obbedienza.

Così facendo però perdiamo di vista il vero obiettivo, ovvero costruire una relazione di fiducia. Ti sembra un concetto troppo astratto? Continua a leggere e vedrai che è più pratico di quanto credi.

educazione dolce schema
"the circle of sweetness"

Primo cerchio: osservazione e soluzione dei bisogni

Naturalmente se parti subito, alla nascita del piccolo, avrai vita più facile. Tuttavia non è mai troppo tardi per diventare la madre che avresti voluto avere. Non tutti abbiamo alle spalle un'”infanzia difficile”. Tuttavia perché riproporre modelli che, poco o tanto, possono essere migliorati?

In qualunque momento ti trovi a partire, la cosa che devi fare per prima è allenarti a riconoscere i bisogni del tuo bambino. Per i più piccoli tutto si riduce alla fame, al sonno o magari a qualche dolorino, come i dentini. La cosa importante è non ignorarli mai. Per i più grandicelli le cose si complicano e una sfuriata nata per un giocattolo può avere radici più profonde. Lo strumento che ti può maggiormente aiutare in questo è il tuo occhio. Stai con lui attivamente, osservalo mentre gioca, mentre si relaziona con gli altri e con te. Una volta individuato il bisogno, intervieni prontamente per soddisfarlo. Che sia la poppata, un abbraccio o la voglia di passare del tempo insieme, accontentalo. Se non puoi subito ed è un bisogno che può aspettare, spiegaglielo e “prendete un appuntamento” per più tardi.

L’esperienza ti aiuterà a comprendere il suo bisogno ancora prima che si manifesti. Oppure a evitare quelle situazione che potrebbero agitarlo. O, ancora, a ricreare le condizioni ideali affinché affronti meglio i suoi piccoli impegni quotidiani. Anche rispettare i sui tempi significa riconoscere un suo bisogno. Per esempio scorrazzare un po’ libero senza pannolino, voler scendere dal seggiolone a metà pasto, stare qualche minuto in più al parco a giocare, eccetera.

La risposta alla tua domanda è sì: nell’educazione dolce dei bimbi ti devi mettere al servizio di tuo figlio. Ma stai tranquilla, non significa affatto essere la sua serva, piuttosto la sua guida.

Il cerchio di ritorno: la nascita della fiducia

L’attenzione che gli stai dedicando, col tempo, farà maturare in tuo figlio la fiducia in te. Davi per scontato di averla? Probabilmente è così, ma come per qualunque altra relazione la fiducia va coltivata giorno dopo giorno. Il fatto di essere noi grandi e loro piccoli, non cambia di una virgola questa regola.

In più non si tratta di un rapporto “alla pari”. Anche in un’educazione dolce tu resti la “leader”, perché  tuo figlio sa benissimo di aver bisogno di te. E la cosa straordinaria è che vuole che tu prenda in mano la situazione. Anche se a te sembra il contrario.

Non dobbiamo educare, ma farci imitare

Questo è il momento di mettersi al timone e segnare la rotta. La vita sociale che tuo figlio dovrà apprendere, che ci piaccia o no, è composta da ritmi, regole e limiti che vanno rispettati. E ritardare il momento di insegnarglieli solo perché è “ancora un bambino” è un grande errore. Considerando che il mezzo di apprendimento più efficace è l’imitazione, non è mai troppo presto per mostrargli le buone abitudini.

La cosa più difficile sarà rispettarle noi stesse! Prima di partire a “educare”, occorre farci un bell’esame di coscienza e vedere dove noi per prime possiamo migliorare. In questo modo ciò che comunemente chiamiamo regole non saranno altro che comportamenti acquisiti e dati per scontato. Salutare, lavarsi i denti, dare la buona notte, mettere in ordine i giocattoli prima di andare a nanna

Trattandosi di esseri umani, anche se in miniatura, non c’è nulla di fluido e invariabile. Anche tuo figlio, come chiunque altro, deve fare i conti col suo carattere o con una giornata andata storta o qualunque altra situazione che farà inceppare questo meccanismo.

Tira un bel respiro. Sei chiamata a ricominciare tutto d’accapo, a inventarti un gioco nuovo, a rimetterti in discussione. L’educazione dei bimbi, anche se dolce, è un lavoro che non finisce mai.

Guida quotidiana all'educazione dolce dei bimbi

Per ora mi fermo qui, ma come avrai capito il discorso è appena all’inizio. Tuttavia se lo affrontassi in ogni sua sfaccettatura questo smetterebbe di essere un articolo e diventerebbe un tomo universitario.

Se vuoi approfondire il tema dell’educazione dolce puoi dare una sbirciata al blog. Troverai tante situazioni quotidiane e il modo pratico in cui affrontarle. 

Ti segnalo i link alle “categorie”. Sotto ogni categoria troverai gli articoli correlati. Sono certa che troverai l’argomento di cui hai bisogno. E se non c’è puoi contattarmi (usando questo form) e suggerirmelo…il tuoi parere sarà d’aiuto anche ad altre mamme!

#1: Bambini appena nati fino a 12 mesi

I bisogni sono piuttosto semplici, ma a complicare la relazione c’è il fatto che i piccoletti non parlano. Si limitano a piangere. Quindi l’interpretazione del bisogno è tutta nelle tue mani.

In questo blog non mi occupo di latte in formula. La ragione è che il bisogno primordiale del neonato è il latte materno, la suzione dal seno e il contatto con l’abbraccio. Tuttavia se sei una mamma che ha deciso per il latte in formula troverai tanti altri consigli su molti argomenti!

Anche mettere il pannolino, fare il bagnetto, sapere tutto sui piccoli dolori che affronterà fa pare dell’educazione dolce dei bimbi!

Ovvero portare il bambino addosso attraverso l’uso di fasce e marsupi. Lo sai che potrebbero sostituire il passeggino al 100% fino anche ai 4 anni del piccolo?

Cosa fare quando il bimbo arriva a 6 mesi? Metodi e ricette per affrontare l’incontro col cibo

#2: Il viaggio verso l’autonomia. Ovvero, dai bisogni primari all’educazione vera e propria.

Parlare di educazione da 0 a 2 anni può apparire prematuro. Infatti si tratta di bambini che sanno appena parlare. Tuttavia non esiste un momento esatto in cui cominciare a educare, perché in verità ogni giorno della vita è un’occasione per imparare qualcosa di nuovo. E se questo vale per noi adulti, vale 1000 volte di più per un bambino, anche se piccolo.

Inoltre i primissimi mesi di un bebè possono essere un’occasione d’oro per noi genitori per sperimentare nuove modalità comunicative senza il rischio di fare troppi danni. Usare nuovi toni di voce, parole più semplici, controllare la nostra ansia, eccetera.

Il gioco tra genitori e figli è un mezzo educativo potente e sottovalutato. In realtà tutto si può insegnare giocando e il messaggio passerà nel modo più efficace possibile!

Inoltre esistono tante attività che possono aiutare il bambino a sviluppare, nei giusti tempi, le sue abilità motorie e cognitive. E non è detto che si debba per forza reinventarsi educatrici o animatrici. Infatti il più delle volte basta lasciare il giusto spazio all’iniziativa del bambino.

24 commenti su “Educazione dolce dei bimbi, come metterla in pratica?”

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