Quando sento domandare: “Perché tutti questi inglesismi? Siamo o non siamo italiani?”. Io in linea di massima sono d’accordo. Ma ti sembra coinvolgente dire portare i bambini addosso? Quanto è invece più fico dire baby wearing?
A parte gli scherzi, questo sistema non è semplicemente un metodo di trasporto alternativo al passeggino, ma qualcosa di più. Se parlare di una “scelta di vita” può sembrare esagerato, andando avanti nella lettura si scoprirà che non lo è poi tanto.
Cosa differenzia il baby wearing da qualsiasi altro modo di trasportare i nenonati? Che effetti ha sulla mamma e il bambino?
Una scelta vecchia come il mondo
Ebbene si, nella preistoria carrozzine, ovetti e passeggini non esistevano. Le mamme preistoriche usavano sicuramente il baby wearing. Me le immagino mentre avvolgono il piccolo in una pelle di bisonte e se la appuntano con una rudimentale spilla d’osso.
Questo per dire che portare il proprio bambino addosso è una scelta vecchia come il mondo. Certamente perché è il metodo di trasporto più semplice da realizzare, ma non solo. Questa pratica soddisfa un bisogno che affonda le radici nella nostra natura più profonda che col tempo abbiamo dimenticato.
Senza contare che, dalla pelle di bisonte, abbiamo fatto progressi. Le fasce sono in materiale naturale, elastico o rigido. Spesso proveniente da agricoltura biologica e tinte con coloranti naturali.
Sono sicure, comode e ce ne sono per tutti i gusti. Elastiche, rigide, con anelli, preimpostate o lunghe, lunghissime, per le amanti della ritualità. Come me.
Ci sono marsupi porta bebè con supporto, senza supporto.
Ma quello che non può cambiare è la filosofia che sta alla base di questa scelta.
Portare i bambini addosso per essere più libere
Non è un caso che proprio nella nostra cultura, a differenza di altre, risulti strano portare un bambino addosso, avvolgendolo in una fascia o in un grande foulard. Quante volte il pianto insistente di un bambino appena nato viene liquidato con un “Vuol essere preso in braccio”? Sottintendendo che, accontentandolo sempre in questo suo bisogno, lo trasformeremo presto in un bambino viziato.
Tuttavia non è così nel resto del mondo. Nei paesi in cui si tende a fare più figli e le donne non possono fermarsi o contare sempre sull’aiuto di qualcun altro, la soluzione di portare i bambini sulla schiena viene preferita a qualunque altra. Perché?
Prima di tutto la praticità. Portare il bambino in casa, mantenendo le mani libere, ci permette di fare qualche lavoro domestico. Fuori casa si può salire e scendere dai mezzi pubblici. Imboccare scorciatoie strette o con scalinate. Fare la spesa e, con l’aiuto di un pratico carrellino, arrivare a casa con poco sforzo.
Senza contare che stare in braccio è un vero e proprio bisogno del bambino, sia piccolo che un po’ più grandicello. Così può accadere che si esca con la carrozzina, per poi ritrovarsi a tenere il bambino in braccio mentre si spinge il passeggino vuoto.
Per evitare questa doppia fatica un genitore può prevedere il bisogno del bambino e semplicemente soddisfarlo, senza farsi influenzare da false e dannose credenze.
Portare i bambini addosso per creare fiducia
I vantaggi non sono solo di ordine pratico, ma anche di relazione col bambino, perché è dimostrato che il contatto fisico rasserena e clama.
Quando ci ritroviamo la nostra creatura tra le mani, non dovremmo mai dimenticare che fino a poco prima era dentro di noi.
In un luogo protetto, caldo e buio. Dove i rumori che arrivavano da fuori l’aiutavano a dormire. E il battito del cuore era il ritmo che scandiva il suo tempo. Un posto in cui fluttuava leggera senza preoccupazioni. Un silenzioso paradiso dove non doveva desiderare nulla perché tutto arrivava, misteriosamente.
Da questo luogo meraviglioso di pace, un brutto giorno una forza incontrollabile l’ha costretta a uscire. Freddo, luce, rumori infinitamente più forti l’hanno aggredita da ogni parte. Il suo corpo non era più leggero, ma pesante. Ha scoperto di non poter fare nulla e di desiderare un mucchio di cose. Vuole magiare, bere, fare la cacca e la pipì. Ma soprattutto…
Vorrebbe tanto essere di nuovo abbracciata.
Il baby wearing serve a soddisfare il bisogno di contatto che ha il bambino appena nato. E gli permette di vivere questa nostra “realtà imperfetta” senza traumi.
Contemporaneamente cerca di donare il massimo comfort alla mamma o anche al papà. Perché questa non è una pratica esclusivamente femminile. Il baby wearing maschile è un mondo a parte che andrebbe incentivato. (Scopri di più leggendo qui). In particolare, se la mamma ha scelto per l’allattamento al seno esclusivo, il baby wearing maschile può essere un modo per coinvolgere il papà e non farlo sentire escluso. (Leggi qui e scopri altri modi per coinvolgere il papà nei primi mesi del piccolo).
Concludendo, è una pratica che dà molto a tutti. Perché, anche se non vogliamo ammetterlo, noi mamme abbiamo tanto bisogno di coccolare i nostri cuccioli!
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