In estate ho scoperto di destare molta curiosità tra i miei vicini di casa, stendendo in balcone i pannolini lavabili di Yussef. Chi vedeva quella fila di tessuti colorati pensava: “Carini! Ma cosa sono?”.
I pannolini lavabili sono ancora un prodotto di nicchia a cui ci si rivolge per determinate motivazioni personali. Possono essere considerazioni di tipo economico, ecologico o un mix di entrambe.
Infatti questo genere di articolo permette di affrontare la spesa una volta sola e di avere un impatto ambientale quasi azzerato, se confrontato con i pannolini usa e getta.
Ma di che cosa si tratta? E che impegno richiedono nella gestione quotidiana di un bambino piccolo?
L'usa e getta, un'invenzione geniale! Ma ha solo lati positivi?
Il discorso economico è presto fatto. Chi ha un bambino al di sotto dei 3 anni sa benissimo che in media si consumano 6 pannolini al giorno. Quindi un totale di 6.570 pannolini nei primi 3 anni di vita. Considerando un prezzo medio di 0.25 euro a pannolino, si raggiunge la cifra di 1.642,5 euro. Che raddoppiano in caso di un secondo figlio, ma talvolta possono anche triplicare. A conti fatti, solo in pannolini, si può arrivare a spendere quasi 5.000 euro!
Senza contare i costi che gravano sulla comunità per il loro smaltimento…
Ma le considerazioni economiche non esauriscono il discorso. Benché in commercio si trovino pacchi di pannolini molto compatti, il loro acquisto rappresenta un ingombro, soprattutto se se ne deve fare scorta. Quindi la domanda è: “Aumentiamo le borse della spesa, o incrementiamo i viaggi al supermercato?”.
Infine, una volta usati, lo stesso ingombro finisce nel cestino della pattumiera, riempiendolo in continuazione. Così ai viaggi al supermercato e ai soldi spesi, si aggiungono pure le continue uscite per ” portare fuori la spazzatura”.
A conti fatti la praticità degli usa e getta comincia ad apparire relativa. Ma i pannolini lavabili? Saprebbero fare meglio?
L'impatto economico dei pannolini lavabili
Dire pannolini lavabili risulta generico, poiché ne esistono di diversi tipi. E chi decide di acquistarli, senza essere mai stato consigliato prima, potrebbe confondersi. Tuttavia il modello più diffuso è il cosiddetto “Pocket”. Ovvero una tasca, composta da un doppio materiale, in cui va alloggiato un inserto assorbente.
Parlando di questa tipologia in particolare, il kit per un bambino può essere formato da 20 pannolini lavabili. I costi possono variare. Si parte da soluzioni veramente economiche che superano di poco le 100 euro, fino a prodotti più particolari, per cui si può spendere anche 500 euro. Ma in linea di massima il costo può aggirarsi intorno alle 250 euro di media.
Se si riesce a spannolinare in tempo il figlio precedente, lo stesso kit può essere usato anche per i figli successivi.
I pannolini pocket si adattano ai bambini di ogni età, grazie alla presenza di una serie di bottoncini con cui è possibile regolare la taglia. Alcuni modelli presentano addirittura una fettuccia per stringere il giro coscia, in caso di bambini più magri.
Personalmente ho cominciato a usarli da quando Yussef aveva 1 mese, subito dopo la caduta del moncone ombelicale.
Dal punto di vista economico il risparmio è evidente. Ma il confronto sul piano della praticità? Cosa comporta lavare i pannolini di un bambino?
La routine quotidiana dei pannolini lavabili
La quantità di bucato accumulata da un neonato o da un bambino al di sotto dei 3 anni è sempre considerevole. I rigurgiti, la salivazione abbondante, le prime pappe, le prime cadute,… Le occasioni per sporcare i vestiti non mancano mai e nemmeno le lavatrici da fare. Sarà fattibile aggiungere a tutto questo anche il lavaggio dei pannolini?
Personalmente la risposta è sì. Organizzandosi bene la cura dei pannolini lavabili non pesa più di tanto nella routine quotidiana di una neo-mamma.
Il segreto sta nel trovare il modo di fare bene e in fretta i passaggi più “scomodi”. E se si cerca un metodo veloce per avere buoni risultati in poco tempo, consiglio di leggere l’articolo in cui descrivo il procedimento migliore per lavare i pannolini lavabili.
Per quanto riguarda il momento di farli indossare al cucciolo di casa, non ci sono differenze tra i pannolini lavabili e gli usa e getta. Una volta montati, i pocket sono in tutto simili ai loro colleghi di plastica. L’unica differenza sta nella chiusura che avviene con dei bottoncini (o una striscia a strappo), al posto dell’adesivo. Nel video puoi vedere come assemblare facilmente i pannolini lavabili, in modo da averli subito pronti all’uso!
Il materiale in micropile che resta a contatto con la pelle del bambino è al contempo morbido e super filtrante. In questo modo i liquidi passano velocemente nello strato inferiore, dove alloggia l’inserto assorbente e non stazionano a contatto con la pelle. Così si riducono notevolmente gli arrossamenti e di conseguenza anche l’uso di creme.
La parte esterna della mutandina è in materiale impermeabile, spesso colorato con tonalità pastello o a fantasia. Nel mio caso ho acquistato un kit di pannolini che raffigurano dei frutti (fragola, anguria, arancia,…), come si vede nel video.
Conclusioni
La loro gestione è meno impegnativa di quanto sembri e l’assemblaggio può diventare una routine divertente da fare insieme al bambino.
Con questo non dico che il piccoletto possa aiutare, ma i colori sgargianti dei pannolini lo attirano. Se da un lato farà confusione, dall’altro prenderà confidenza con loro, rendendo più facile anche il momento del cambio pannolino.
L’uso quotidiano non li rovina affatto e la scorta del primo bambino può essere usata anche per il secondo o il terzo figlio…l’unica accortezza: spannolinarli in tempo.
Pingback: Bici senza pedali. A cosa serve e quando cominciare? - Bambini in Fascia
Pingback: Cosa deve sapere una futura neomamma sui bambini appena nati -
Pingback: Le proprietà dell'avocado nello svezzamento. - Bambini in Fascia
Pingback: Lavare i pannolini lavabili. Come farlo bene e in fretta - Bambini in Fascia