Che si sia deciso per l’allattamento al seno o per il latte in polvere, sul primo nutrimento del bambino non ci sono dubbi. Ma come iniziare lo svezzamento? Se da un lato l’introduzione del cibo segna una tappa importante e attesa per ogni genitore, dall’altro è un momento a cui si guarda con apprensione.
Starà mangiando abbastanza? Gli sto fornendo tutte le sostanze di cui ha bisogno? Mi sembra che mangi poco, forse non cresce a sufficienza!
Insieme alla nanna, la pappa è uno di quei momenti che può mettere a dura prova un neogenitore. E un bambino che si rifiuta di mangiare è un’esperienza che difficilmente si dimentica.
Allora come iniziare lo svezzamento in modo che il primo incontro col cibo sia libero da ansia e preoccupazioni? Sia per il genitore che per il bambino? Vediamo insieme le 5 cose da tener presente quando si comincia il delicato passaggio dal latte alla pappa.
Come iniziare lo svezzamento? 5 cose da tenere a mente.
#1: Avere buone abitudini alimentari in famiglia, in modo che il bambino impari per imitazione.
I bambini, dalla nascita in poi, imparano per imitazione. Possiamo rovesciare fiumi di parole, minacciarli con le cattive o ammansirli con le buone. Arrivare a implorarli in ginocchio. Ma se il nostro comportamento contraddice ciò che predichiamo, da loro otterremo solo lo specchio dei nostri difetti.
Mangiare bene significa prediligere cibi sani, rispettando le proporzioni indicate dalla piramide alimentare. Non eccedere con sale, zucchero e grassi.
Quindi, come iniziare lo svezzamento? Miglioriamo le abitudini alimentari della famiglia.
#2: Costruire una ritualità
La ripetizione circolare e costante nel tempo, ovvero la ritualità, rasserena il bambino. La realtà di noi grandi, agli occhi di un neonato, è veramente complessa e ingestibile. Quindi ciò che lo riguarda è meglio che sia semplice e ripetitivo. Il consiglio è quello di impostare una sequenza di azioni che rimanga, il più possibile, invariata nel tempo. In questo modo ogni nostro movimento preannuncerà al bambino quello successivo e lui potrà predisporsi. (Leggi qui e scopri la differenza tra ritualità e routine).
Questo è certamente essenziale con un neonato, perché non è ancora in grado di capire il linguaggio. Tuttavia, è una buona abitudine da mantenere anche con bambini e ragazzi. In questo caso la ritualità potrebbe trasformarsi in un gioco. Durante il cambio del pannolino con mio figlio, ad esempio, ho sempre ripetuto “In posizione!”, prima di iniziare il lavoro. E lui sapeva già che posizione assumere per aiutarmi. Come se fossimo soldati o qualcosa di simile. Quesro gli ha permesso di capire subito cosa stavamo per fare e di sentirsi attivamente coinvolto.
Come iniziare lo svezzamento? Creiamo una ritualità nel momento in cui proponiamo il cibo al nostro bambino.
#3: Cominciare con cibi che non abbiano sapori troppo decisi.
La mente di un neonato talvolta funziona al contrario della nostra: per noi un cibo saporito è un buon piatto, per un neonato no.
Le sue papille gustative non hanno mai assaggiato nulla di diverso dal latte.
Da questo punto di vista, l’aver deciso per allattamento al seno o per il latte in formula può leggermente influire sulla disponibilità del bambino ad assaggiare nuovi sapori. Infatti se il latte in polvere non ha variazioni, quello materno può essere sempre leggermente diverso, in base alla dieta della mamma. Quindi, in linea generale, un bambino allattato al seno potrebbe essere più predisposto ad assaggiare nuovi cibi. Tuttavia questa non può essere considerata una “regola”.
Comunque, in entrambi i casi, è consigliabile iniziare lo svezzamento con creme dal sapore delicato (se non si è deciso per l’autosvezzamento). Questo non significa insapore, ma piuttosto attenuare il vero sapore delle pietanze in modo da abituare gradualmente le loro papille gustative. Per cominciare si può seguire la ricetta di questa crema di zucca, dove la zucca serve ad addolcire il sapore delle altre verdure. Col passare del tempo sarà il nostro bambino a comunicarci la sua voglia di sperimentare gusti più decisi.
Come iniziare lo svezzamento? Partiamo da sapori delicati.
#4: Introdurre subito la differenza tra salato e dolce, collegandoli ai diversi pasti della giornata
Solitamente si pensa di iniziare lo svezzamento partendo dalla frutta, in modo che il sapore dolce faccia appassionare il piccolo al cibo.
Dal mio punto di vista è invece meglio introdurre subito i sapori più difficili, in modo da abituare il palato. Tenendo sempre conto di smorzare il più possibile i gusti forti, come indicato nel paragrafo precedente.
Inoltre collegare il dolce alla colazione e alla merenda, mentre il salato al pranzo e alla cena è un buon modo per dare l’impronta giusta fin da subito.
Per la frutta a merenda consiglio questo frullato di avocado, mela e banana che può essere inserito fin da subito. Come merenda, un po’ più avanti, si può provare anche questo frullato con mango e melone, nella stagione estiva.
Come iniziare lo svezzamento? Differenziamo dolce e salato a seconda dei pasti della giornata.
#5: Non far capire al bambino che per te è fondamentale che mangi.
Questa è l’indicazione più difficile in assoluto. Cosa c’è di più normale di un genitore che si preoccupa vedendo il figlio che non mangia?
Eppure vederci spersi e preoccupati può destabilizzare il piccolo che, non capendo l’origine della nostra ansia, si farebbe prendere dal panico. E , in questo stato d’animo, difficilmente accetterà di mangiare.
Se rifiuta il cibo magari ha una sua ragione. Non ha fame, ha sonno, non gli piace, ha un dolore, magari un dentino che sta per uscire,…
Non importa. Si prosegue col latte e non si molla! Rifai tutto al pasto successivo, magari cambiando qualcosa nella ricetta, se capisci che il motivo è il sapore. L’importante è sempre allenare la propria osservazione, per cogliere le sfumature dei suoi stati d’animo. Questa è la base di un’educazione dolce.
Come iniziare lo svezzamento? Non facciamoci prendere dal panico che pare che non voglia mangiare nulla. Costanza e pazienza.
Conclusioni
Il passaggio dal latte al cibo è un momento significativo nella giovane vita di un neonato e anche di un genitore.
Gli schemi generali su come iniziare lo svezzamento non mancano, ma prima di tutto dobbiamo osservare il nostro bambino in particolare. Solo la reale conoscenza dei suoi stati d’animo può guidarci, giorno per giorno, nel prenderci cura di lui, in tutti gli ambiti, compreso il cibo.
Se il bambino, di tanto in tanto, rifiuta di mangiare può essere che abbia un malessere passeggero. Ma se diventa una costante allora occorre andare per tentavi, modificare qualcosa nel gusto del cibo, nel modo di presentarglielo o nell’atteggiamento che abbiamo noi quando arriva il momento di mangiare. Perché magari, senza accorgercene, gli stiamo trasmettendo ansia.
Tenendo sempre presente che, se il suo rifiuto diventa ostinato e continuo, è meglio rivolgersi a un medico.
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