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Perché praticare la circoncisione ai bambini? L’esperienza di una mamma

La circoncisione è certamente un precetto religioso che appartiene all’Islam e all’Ebraismo. Tuttavia il consiglio di praticare la circoncisione ai bambini può essere esteso a qualunque genitore, indipendentemente dal suo credo religioso. Poiché fornisce un grande aiuto all’igiene maschile, sia nei primi anni di vita del bambino che durante tutta la vita di un uomo.

Le mamme dei bambini maschi, infatti, sanno bene quanto sia complicato mantenere una corretta igiene del pene in presenza del prepuzio. Ovvero di quella membrana che ricopre e racchiude il glande. Perché, per i primi 3 anni, questa membrana non possiede la giusta elasticità che permette al genitore di farlo scivolare al di sotto del glande, in modo da pulire bene ciò che contiene.

Tuttavia i problemi dell’igiene maschile non si risolvono una volta raggiunti i 3 anni di vita. Infatti il prepuzio rende difficoltosa un’igiene accurata a ogni età.

Ma, pur essendo un’operazione “veloce”, la circoncisione resta comunque un intervento chirurgico praticato su bambini appena nati. Quindi può essere molto utile, per le mamme in procinto di affrontare questa esperienza, avere delle informazioni il più possibile precise, su cosa comporti praticare la circoncisione a un bambino. E per farlo non c’è niente di meglio della testimonianza diretta di una mamma che ci racconta la sua esperienza. Un supporto importante per tutte le mamme che, per ragioni religiose o altro, stanno prendendo in considerazione l’idea di praticare la circoncisione ai propri bambini appena nati.

Perché praticare la circoncisione ai bambini?

Prima di passare all’esperienza di questa mamma, vediamo i vantaggi che derivano dal praticare la circoncisione ai bambini maschi. Anche se si possono elencare in soli 3 punti, questi racchiudono una grande varietà di risvolti positivi che possono seriamente fare la differenza nella vita di un uomo.

#1: Migliora l’igiene 

Praticare la circoncisione nei bambini neonati maschi significa asportare chirurgicamente il prepuzio, ovvero della membrana che ricopre il glande (la punta del pene). Questo lembo di pelle al momento della nascita è aderente al glande e il suo punto di apertura è molto piccolo. Col risultato che nei primi anni di vita non è possibile pulire accuratamente tutto ciò che è contenuto al suo interno.

Un tempo i pediatri insegnavano una manovra che forzava la liberazione del glande in modo precoce. Ma spesso, proprio questa manovra, finiva per portare a infezioni e malattie, guaribili solo attraverso la circoncisione. Oggi le linee guida generali dei pediatri sconsigliano questa manovra.

Adesso, infatti, l’indicazione pe le mamme dei maschietti è quella di portare il prepuzio a contatto col glande per pulire almeno la zona visibile. Questa pratica, però, non è né dannosa né utile. La verità è che non arriva a igienizzare correttamente la parte che sta sotto il glande e che raccoglie i sedimenti dell’urina per anni.

In Italia i medici ricorrono alla circoncisione solo in caso di necessità e spesso dopo i 6 anni. Mentre l’American Academy of Pediatrics ha valutato che i benefici superano i rischi. E consiglia di praticare la circoncisione ai bambini neonati addirittura entro pochi giorni dalla nascita.

#2: Previene diverse patologie

Oltre a prevenire le normali infezioni genitali, è dimostrato che la circoncisione maschile diminuisce notevolmente il rischio di contrarre malattie veneree, compreso l’HIV. E addirittura previene il cancro al pene. Poiché agevola di molto l’igiene quotidiana, anche negli uomini “meno accurati”.

 

#3: Migliora la vita sessuale degli uomini

 

Praticare la circoncisione ai bambini avrà, come conseguenza, anche un miglioramento della loro vita sessuale, una volta diventati adulti.  Infatti la circoncisione, quindi l’asportazione del prepuzio, aiuta l’uomo a gestire meglio il problema  dell’eiaculazione precoce. Poiché il prepuzio è un lembo di pelle particolarmente ricco di terminazioni nervose. E negli uomini più sensibili può essere causa di un orgasmo precoce. E questo si può tradurre in problemi con la partner e di coppia.

Perché praticare la circoncisione ai bambini neonati? L'esperienza di una mamma

Lasciamo la parola a E., una mamma che ha fatto circoncidere il suo bambino maschio e ascoltiamo la sua esperienza.

Perché hai deciso di praticare la circoncisione sul tuo bambino maschio?

Abbiamo fatto circoncidere il nostro bambino per ragioni religiose, essendo la nostra famiglia di fede islamica. Quindi dal momento in cui la ginecologa mi disse che aspettavo un maschio, sapevo che sarebbe stato circonciso. Tuttavia sono certa che sarei stata persino in grado di rifiutarmi, se non avessi avuto la certezza di fare una cosa buona, prima di tutto, per lui.

A che età lo avete fatto circoncidere?

Sebbene sia l’islam che l’ebraismo consiglino di circoncidere il bambino entro i primi 7-8 giorni dalla nascita, per varie ragioni Yussef, nostro figlio, è stato operato a 8 mesi compiuti. A quel punto cominciava a orientarsi nel mondo e a un certo punto, vedendosi sdraiato e circondato da uomini, ha cominciato a capire che qualcosa non andava. Per questo, dovessi avere un altro bambino maschio, lo farei circoncidere prima. Magari non proprio a una settimana dalla nascita, ma certamente durante i primi mesi di vita.

Dove lo avete fatto circoncidere? 

La sua circoncisione è stata eseguita in Marocco, dove è il medico a recarsi a casa della famiglia. Prima di operare il medico ha abbassato la pelle del prepuzio per farmi vedere cosa nascondesse. E la parte inferiore del glande era circondata da un anello biancastro. Ci disse che quella era la traccia lasciata da 8 mesi di urine…

E come è stata praticata la circoncisione al tuo bambino?

La circoncisione in sé è un’operazione semplice e breve. Si tratta, infatti, di recidere il prepuzio e cucire la pelle con tre  punti riassorbibili al di sotto del glande. Prima di operarlo a Yussef è stata fatta un’anestesia locale. Credo che il grosso del dolore sia stato quello di sentire la puntura dell’anestesia. Benché non abbia fatto che piangere per l’intera durata dell’operazione, ma più per lo spavento.

Questo mi fa pensare che un bambino di pochi giorni potrebbe affrontare la circoncisione meglio di un bambino un po’ più grande. Poiché la sua completa mancanza di schemi mentali non gli farebbe percepire quella situazione come “potenzialmente pericolosa”.

Tuttavia l’operazione si è conclusa velocemente e trovandoci a casa il bambino è stato affidato alle nostre braccia immediatamente. Il contatto fisico lo ha calmato subito e ha smesso di piangere dopo pochi istanti.

Cosa è successo dopo l’operazione di circoncisione?

Subito dopo aver praticato la circoncisione, la prima reazione di Yussef è stata quella di addormentarsi. Nel frattempo ci siamo riforniti di ciò che ci sarebbe servito per curarlo. Ovvero un antibiotico e un antidolorifico da prendere per via orale, delle creme antibatteriche e un barattolo di vaselina.

La circoncisione in un uomo adulto è fastidiosa, ma lo è di più in un neonato. Infatti la presenza del pannolino complica tutte le manovre di pulizia. I primissimi giorni dopo la circoncisione del bambino bastava un goccio di pipì o un po’ di cacca per farlo piangere disperatamente. Quindi i primi cambi pannolino sono stati delle corse contro il tempo!

Ma come avveniva la pulizia del bambino dopo la circoncisione?

Non potendo usare acqua, i primi giorni lo pulivamo a secco, con molta attenzione. Poi applicavamo localmente uno strato di crema antibatterica. Per evitare che il pannolino aderisse alla sutura dovevo stendere sulla sua superficie uno spesso strato di vaselina e, solo dopo, chiuderlo. Per questo vanno usati i pannolini usa e getta e non i lavabili, che di solito usiamo.

I primi 3 o 4 giorni dopo la circoncisione sono stati i più difficili, ma nel giro di una settimana tutto è tornato alla normalità.

Soprattutto grazie al latte materno!

In che senso il latte materno?

Sapevo per esperienza che il latte materno è un ottimo cicatrizzante e antibatterico. Siccome le creme potevano essere applicate non più di 2 volte al giorno, ho deciso di utilizzare il latte materno come igienizzante naturale per gli altri cambi. Quindi, dopo averlo raccolto e conservato in una boccetta con diffusore spray, lo spruzzavo sul glande. Lo lasciavo asciugare all’aria e chiudevo il pannolino. Subito dopo la prima applicazione la pelle del glande, fino a quel momento lucida e delicata, era apparsa già più opaca e spessa.

Concludendo, dal tuo punto di vista, perché praticare la circoncisione ai neonati?

Al di là delle ragioni religiose che sono state la causa principale, l’altro motivo è certamente l’igiene. La pulizia dopo il cambio pannolino è molto più veloce ed efficace. Se poi penso ai vantaggi che avrà nella sua vita, in termini di prevenzione, credo proprio di avergli fatto un bel regalo. Anche se sulle prime non è stato molto apprezzato!

Conclusione

Spero che l’esperienza che abbiamo riportato possa dare una risposta alla domanda “Perché praticare la circoncisione ai bambini neonati?”.

In sintesi è un’operazione raccomandata per curare certe tipologie di infezioni dell’apparato genitale maschile. Ma si può prenderla in considerazione anche in via preventiva, sia in età adulta che infantile. Addirittura l’associazione dei pediatri americani raccomanda la circoncisione per tutti i neonati. E indica come periodo migliore per l’operazione i primi giorni di vita.

La circoncisione dei bambini neonati maschi può essere considerata una sorta di “assicurazione sul futuro”. Ma, anche se “veloce”, rimane comunque un’operazione e, come tale, non va assolutamente sottovalutata. Tuttavia merita di essere presa in considerazione anche da mamme di bambini maschi che vogliono risolvere una volta per tutte il gravoso problema dell’igiene del pene.

Inoltre far circoncidere il proprio figlio maschio, in età neonatale, significa metterlo al riparo dalle infezioni all’apparato genitale. E proteggerlo da malattie veneree e dal cancro al pene.

Niente male come regalo…

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3 commenti su “Perché praticare la circoncisione ai bambini? L’esperienza di una mamma”

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