Hai appena partorito e dopo qualche giorno che attacchi il tuo bambino al seno senti un forte dolore ai capezzoli durante l’allattamento. In più è possibile che tu abbia delle perdite di sangue o delle piaghe dolorose tutto intorno ai capezzoli.
Magari stai pensando che questo dolore sia un effetto fisiologico dell’allattamento al seno e che forse questa strada non fa per te. Ebbene sappi che provare dolore ai capezzoli mentre si allatta non è normale. Infatti l’allattamento in sé è del tutto indolore. Piuttosto è possibile che il tuo bambino si stia attaccando al capezzolo nel modo sbagliato, provocandoti delle ferite. E sono proprio queste che, durante le poppate successive, ti causano un forte dolore al capezzolo durante l’allattamento.
Certamente l’allattamento al seno, anche se non doloroso, non è una passeggiata. Ma piuttosto una strada che, soprattutto all’inizio, si presenta tutta in salita, sia per la mamma che per il bimbo. Ma se ciò che desideri è allattare al seno in modo esclusivo, allora sono certa che la tua determinazione, unita a qualche buon consiglio, ti aiuterà a proseguire questa meravigliosa avventura col tuo piccolo!
Quindi, una volta escluso il fatto che il dolore ai capezzoli sia una conseguenza inevitabile dell’allattamento, vediamo come rimediare al problema. Prima di tutto occorrerà curare le ferite. E poi si dovrà impostare una giusta suzione del bambino, in modo che il dolore ai capezzoli durante l’allattamento non si ripresenti mai più.
Perché compare il dolore ai capezzoli in allattamento?
Ogni inizio allattamento è una storia a sé. Infatti ci sono bambini appena nati che cercano il capezzolo e lo trovano subito. Mentre altri sembrano del tutto disinteressati. Per questo in molti ospedali si pratica l’attacco precoce, subito dopo il parto. E la tecnica del “pelle a pelle”, tra la mamma e il suo piccolino.
Tutto questo collabora a stimolare nel bebè la ricerca del capezzolo. E, spesso, con ottimi risultati. Tuttavia non è detto che il primo attacco al seno del bambino sia subito efficace. Anzi, non lo è quasi mai.
Infatti, nella maggior parte dei casi, il bambino appena nato afferra solo il capezzolo. E, durante la suzione, lo schiaccia ripetutamente tra la lingua e la prima parte del suo palato. Ovvero la zona più dura della sua bocca, perché è in corrispondenza delle ossa. In sostanza è come prendere il capezzolo e percuoterlo con una pietra. Anche se lo si fa piano, ma ripetutamente, è naturale che alla fine si provi dolore e che si formino delle piaghe.
Sarà il caso di sospendere l’allattamento al seno?
Una cosa è certa, in caso si provi dolore al capezzolo durante l’allattamento, la prima cosa da fare è curarsi. Ma nel frattempo è necessario sospendere l’allattamento al seno? Certamente ogni persona conosce il proprio limite di sopportazione del dolore. Quindi non esiste una risposta giusta o sbagliata. Di sicuro allattare al seno, soprattutto a nei giorni successivi al parto, è la cosa migliore. Perché non c’è nulla che stimoli la produzione di latte come la suzione diretta del bambino. Tuttavia allattare al seno è prima di tutto una coccola tra madre e figlio. Quindi, se questo momento speciale rischia di essere rovinato dal dolore che prova la mamma, allora è meglio sospenderlo momentaneamente.
Piuttosto che ripiegare sul latte in polvere, si può ricorrere al tiralatte e a un biberon che simuli la suzione al seno. Affinché al bambino non vengano meno i nutrienti fondamentali del latte materno.
Il tiralatte si può acquistare o anche affittare in farmacia. Dipende da quanto si pensa di utilizzarlo in seguito. Mentre il biberon va necessariamente acquistato. Consiglio un modello che simuli la suzione al seno per due ragioni.
#1: seno e biberon richiedono due suzioni diverse. Parlando di bambini appena nati che hanno ancora le idee confuse su tutto non è il caso di presentargli delle alternative. Il rischio è che, tra i due, preferiscano il biberon e abbandonino il seno, per via della facilità di suzione e l’abbondanza di latte a ogni sorso.
#2: col biberon classico il bambino ingerisce anche aria che, finendo nel pancino, causa gas, coliche e pianti inconsolabili. Il biberon che simula la suzione al seno, invece, annulla l’ingestione dell’aria e ostacola la formazione di gas.
Personalmente ho utilizzato e consiglio il modello “Calma” di Medela
Rimedio per il dolore ai capezzoli in allattamento
Se stai leggendo questo articolo è quasi sicuro che i tuoi capezzoli ti facciano già male e stai cercando una soluzione rapida per alleviare il dolore. Ebbene sappi che tutte le creme che potrebbero consigliarti di acquistare non valgono l’effetto che avrebbe il tuo stesso latte.
Il latte materno, infatti, è un’autentica pozione magica, sia per il bambino che per la mamma. Perché è un potente antibatterico e cicatrizzante.
Quindi, indipendentemente dalla comparsa del dolore ai capezzoli, è una buona abitudine, alla fine della poppata, spremersi manualmente qualche goccia di latte. Infatti, spalmandolo sul capezzolo e facendolo asciugare all’aria, idrata la pelle e igienizza in vista della poppata successiva.
Ma se siamo in presenza di piaghe dolorose, o perdite di sangue, applicare qualche goccia di latte materno e lasciarlo asciugare all’aria velocizza la cicatrizzazione. E, quindi, la risoluzione del problema.
Come eliminare definitivamente il dolore ai capezzoli in allattamento
Qualche applicazione di latte materno contribuirà certamente ad alleviare e rimediare al problema del dolore ai capezzoli, causato dalle piaghe. Tuttavia questo non basterà a risolvere la situazione. Infatti per chiudere una volta per tutte con questo fastidioso dolore ai capezzoli occorre correggere il modo in cui il bambino si attacca al seno. Infatti, oltre al capezzolo, la sua bocca deve riuscire ad afferrare anche l’areola sottostante.
Questo è particolarmente importante non solo per evitare che il dolore ai capezzoli si ripresenti. Ma anche perché con un attacco errato il bambino non riuscirà ad assumere abbastanza latte. E prenderà poco peso. Quindi si finirà per credere di avere poco latte, o scarsamente nutriente. Oppure, non riuscendo a drenare correttamente i condotti, si finirà per passare dal dolore ai capezzoli all’ingorgo mammario. E magari alla mastite.
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Eppure per correggere la cattiva abitudine di afferrare solo il capezzolo basta davvero poco. Infatti il bambino appena nato può avere l’attitudine di ripiegare all’interno il labbo inferiore, chiudendolo tra la sua gengiva e il seno. In questo caso basterà tirarlo fuori facendo una leggera pressione col dito, sul labbro stesso.
Inoltre, per portarlo ad aprire meglio la bocca e fargli afferrare l’areola, basterà fare una leggera pressione col dito tra il suo labbro inferiore e il mento. Questa semplice manovra basterà per far assumere alle sue labbra quella simpatica espressione da “pesciolino” che ci rivela che tutto sta andando nel verso giusto!
Conclusione
Il dolore ai capezzoli in allattamento e l’ingorgo mammario sono le cause principali per cui una donna decide di abbandonare l’allattamento al seno.
Questo perché spesso non si riesce ad avere il supporto necessario per affrontare dei problemi che sono, in realtà, facilmente risolvibili.
Infatti il dolore non è una conseguenza fisiologica dell’allattamento al seno. I capezzoli non devono fare male. E il seno non deve essere turgido e dolorante. Al contrario, tutti questi sono segnali che qualcosa sta andando storto. Ma la soluzione può essere più semplice di quanto non si creda.
L’allattamento al seno è la strada più naturale, efficace, utile e bella che una mamma può scegliere per il proprio bambino. Comunque ogni mamma ha il diritto di decidere quale sia il percorso più giusto per lei. La cosa importante è che questa decisione arrivi dopo una scelta consapevole e libera.
Ma purtroppo, ancora oggi, ai dubbi e alle paure di una neomamma si finisce per rispondere: “Hai poco latte, dai la giunta!”.
Ecco, spero che questo articolo, come tutti gli altri della categoria “Allattamento al seno“, servano per aiutare qualche donna in più a essere veramente padrona del suo corpo.
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