Il sapone di Aleppo affonda le sue origini nella notte dei tempi. C’è chi le fa addirittura risalire al II o III secolo a.C. ovviamente nell’attuale citta di Aleppo, in Siria.
Si tratta di un lingotto verde che non si perde in “fronzoli” perché il suo potere sta tutto nella ricetta e nei riti di produzione ed essicatura. Una ricetta antica e naturale che , nonostante la sua “bruttezza”, lo fa preferire ai più moderni prodotti per la cura del corpo da milioni di persone.
Quali ingredienti contiene e come si ottiene? Quali sono le sue qualità, per la cura di corpo e capelli?
Il rito artigianale del sapone di Aleppo
La sua ricetta conta solo 4 ingredienti: olio di oliva, olio di alloro, idrossido di sodio e acqua. La produzione comincia subito dopo la raccolta delle olive, quindi nel mese di novembre e il sapone è pronto per essere commercializzato ben 12 mesi dopo. Ovvero al termine della fase di essicatura.
Dopo aver cotto insieme tutti gli ingredienti, la colata verde viene adagiata sul pavimento di una stanza nello spessore di circa 5 cm. Man mano che lo si versa sul pavimento, si liscia l’impasto e lo si buca per non far permanere delle bolle d’aria all’interno.
Quando comincia a solidificarsi avviene il taglio. Questo è il passaggio in assoluto più caratteristico perché lo si fa, manualmente, attraverso una piccola pedana fornita di lame. Un uomo sta in piedi sulla pedana, mentre i suoi colleghi lo tirano con una corda. In questo modo le lame, calcate dal peso dell’uomo, tagliano i blocchetti di sapone che successivamente vengono timbrati.
Dopo la raccolta, si dispongono le saponette in grandi piramidi e le si lascia essicare per quasi un anno. Il colore, dal verde brillante, comincia a scurirsi, fino a raggiungere l’inconfondibile tonalità verde oro.
Per la conservazione, una volta cominciata, si consiglia di tenere la saponetta in un porta sapone aperto, dove non ristagni acqua. Questo perché l’alta disidratazione che subisce in fase di asciugatura la rende molto sensibile all’umidità.
Quando sta per finire consiglio di tagliarla con una grattugia dai fori grandi e metterla in un vasetto. Diluendo con un po’ di acqua calda, i resti di sapone si scioglieranno. In questo modo si ottiene una sorta di sapone liquido, ma soprattutto non si spreca niente!
Sapone di Aleppo: il video ufficiale
Posizioni a confronto. Ma in fondo si tratta solo di un sapone...
Il sapone di Aleppo è un prodotto 100% naturale e per le sue antiche origini viene considerato il padre dei saponi moderni.
Tuttavia ho scoperto, informandomi un po’, che il sapone di Aleppo sta al centro di una forsennata diatriba. Le fazioni vanno dai super convinti che gli attribuiscono poteri magici, ai detrattori senza scrupoli per cui, acquistandolo, si può finire all’inferno.
Devo ammettere che entrambe le posizioni mi sono sembrate un tantino esagerate.
Si tratta pur sempre di un sapone, in fin dei conti deve pulire. Non è richiesto che curi malattie come un farmaco, né che non dia controindicazioni e debba piacere a tutti indistintamente.
Rispetto ai normali prodotti industriali ha un elenco ingredienti più rassicurante e usandolo è evidente che lasci meno residui, soprattutto sui capelli.
Può essere utile in presenza di una pelle secca e delicata, ma anche mista o grassa, per il suo potere sebo-regolante. Quindi può aiutare nella gestione di acne o forfora.
Tuttavia non può sostituire i farmaci in caso di malattie della pelle. Per questo esistono i dermatologi.
Detto ciò, come ogni altro prodotto per la cura del corpo, va provato. A meno che non si abbia un’allergia specifica per uno degli ingredienti, si scoprirà se fa al caso nostro solo dopo qualche utilizzo.
Per quanto riguarda il prezzo, questo dipende soprattutto dalla percentuale di olio di alloro contenuta. Il mio parere è quello di non spendere troppo, facendosi abbindolare da ipotetici poteri miracolosi. Il costo di una saponetta può aggirarsi intorno ai 5 o 6 euro e la percentuale di alloro non incide poi molto sull’efficacia, per quanto ho potuto vedere. La spesa la si ammortizza considerando che ha una resa molto alta e può durare anche dei mesi.
Conclusione
Quello di Aleppo è incontestabilmente il sapone più antico giunto a noi. Scrivendo l’articolo ho scoperto che si trova al centro di una diatriba forsennata tra i suoi estimatori e i suoi detrattori.
A dire il vero mi è sembrata tutta fatica sprecata: del resto si tratta solo di un sapone. E come tale va provato per capire se fa per noi, o no.
La percentuale di olio di alloro cambia il costo, ma non molto l’efficacia, quindi consiglio di rimanere sul prezzo medio che va dai 5 ai 6 euro. Costa poco più di uno shampoo ma, trattandosi di una saponetta molto disidratata, ha una resa decisamente alta.
Infine una controindicazione l’aggiungo anch’io: se va a contatto con gli occhi brucia tantissimo! Come risolvere? Presto detto: basta stare attenti e tenere a portata di mano un telo per asciugarsi in fretta.
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