Allattare in fascia: per le mamme che non si fermano mai

Allattare in fascia: per mamme che non si fermano mai.

Allattamento al seno e baby wearing vengono considerate due pratiche fondamentali quando si parla di alto contatto ed educazione dolce. Allora perché non combinarle insieme e provare ad allattare in fascia?

Ebbene, questa possibilità esiste anche se non è ancora molto conosciuta. Praticarla può rappresentare un valido supporto per quelle mamme che non possono fermarsi mai. E allo stesso tempo può aiutare il bambino a superare i classici disturbi dei primi mesi di vita.

Come realizzare questo connubio e quali sono i reali benefici di questa pratica?

Allattare in fascia per avere le mani libere

L’allattamento al seno esclusivo, specie nei primi mesi del piccolo, può tenere impegnata una mamma anche per ore consecutive. Capita spesso che il bambino cominci nuovamente a piangere per la fame, subito dopo la poppata e questo destabilizza le neomamme per due ragioni. La prima è sicuramente rappresentata dal timore di non avere abbastanza latte. Mentre la seconda è il pensiero di dover restare seduta a letto o in poltrona per momenti interminabili.

Quando si è sole e si deve gestire tutto, l’allattamento al seno esclusivo può diventare una scelta di difficile realizzazione. Di conseguenza si comincia a prendere in considerazione l’idea di un allattamento quantomeno misto. Il latte in formula, infatti, impegna di più il sistema digerente del neonato e, a differenza del latte materno, lo si può misurare. Ciò significa poppate più distanziate nel tempo e nanne sicuramente più lunghe. Quindi, più tempo da dedicare agli altri bimbi, alla casa, alla famiglia, …

Tuttavia il latte materno è l’alimento naturale dei neonati e allattare in fascia, in questi casi, potrebbe essere la soluzione per salvare “capre e cavoli”. Infatti il bambino, assicurato saldamente al corpo della mamma, può tranquillamente poppare e dormire, dormire e poppare, senza tenerla seduta per ore. Il baby wearing, ossia l’uso di fasce e marsupi ergonomici, permette proprio questo: portare il bambino mantenendo le mani libere.

Decidere di allattare in fascia potrebbe essere una risorsa quando arriva secondo figlio: in questo modo la mamma può continuare a occuparsi del neonato senza trascurare il bimbo più grande. E chi ci è passato conosce le conseguenze della gelosia dell'”ex figlio unico”!

Allattare in fascia asseconda la forza di gravità

E per i neonati? Quali sono i benefici?

I bambini appena nati possiedono ancora un apparato digerente immaturo che risente della forza di gravità. Succede spesso che, dopo la poppata,  arrivi del rigurgito, ovvero la fuoriuscita di liquido biancastro dalla bocca.

Se il bambino soffre spesso di questo disturbo si consiglia di tenerlo il più possibile in posizione verticale. Soprattutto dopo la poppata, in modo da agevolare il passaggio del cibo nello stomaco e il ruttino.

Tuttavia mantenerli in posizione eretta anche durante la suzione può migliorare ulteriormente il problema.

In questo caso allattare in fascia aiuta il corpo del piccolo a padroneggiare meglio la forza di gravità. Il nutrimento incontra meno difficoltà a seguire il normale percorso dall’alto verso il basso e diminuisce l’incidenza del rigurgito.

Senza contare che il contatto fisico col corpo della madre è sempre un calmante naturale per un bimbo appena nato. 

Come realizzarla praticamente

Ma come realizzare praticamente questo connubio tra allattamento e baby wearing?

Non è poi così complicato come si può pensare. Non occorre comprare nuovi supporti o fasce particolari. Si può ricorrere a ciò che si usa di solito, con qualche accortezza in più.

Normalmente la posizione corretta per indossare fasce o marsupi è quella in cui la bocca della mamma arriva a baciare la fronte del piccolo. Ciò significa che il bambino, per garantire un supporto ergonomico, non deve stare troppo in basso.

Ma se si vuole allattare in fascia il discorso cambia e la posizione che normalmente viene sconsigliata diventa quella giusta. Riguardo alla fascia basta allentare un po’ i nodi in modo da far coincidere la bocca del piccolo con il seno.

Stesso discorso per il marsupio. In questo caso si dovrà far scivolare il nastro nella cinghia, in modo da abbassare l’intero supporto.

Con molta probabilità alla fine della poppata il bambino scivolerà nel sonno. In questo caso, se si vorrà continuare a portarlo, basterà sorreggerlo alla giusta altezza e stringere i nodi come di consueto. Nel caso della fascia ritengo ci voglia un po’ di manualità e molta attenzione, per non far scivolare il bambino.

Conclusione

Allattare in fascia concilia due pratiche fondamentali per l’educazione dolce: l’allattamento al seno e il baby wearing.

Basta allentare un po’ i nodi consueti, far coincidere la bocca del piccolo col capezzolo della mamma e il gioco è fatto. Il bambino succhia in tutta sicurezza e alla mamma resta la possibilità di muoversi e di avere le mani libere.

C’è però da considerare una cosa: l’allattamento al seno, seppur naturale, non è quasi mai spontaneo. Ciò significa che nelle prime fasi richiede molta attenzione e pratica.

Quindi suggerisco di rinviare la scelta di allattare in fascia a un tempo successivo, ovvero quando il bambino avrà trovato il giusto metodo di suzione. (Scopri se il tuo bimbo ha un giusto attacco al seno leggendo qui).

Per il resto ogni pratica che agevoli e incoraggi il contatto fisico tra la mamma e il suo cucciolo è il benvenuto!

1 commento su “Allattare in fascia: per mamme che non si fermano mai.”

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