Baby wearing, educazione dolce, alto contatto sembrano essere concetti esclusivamente femminili e chi ne parla, compresa la sottoscritta, sceglie come interlocutori perlopiù le mamme. Tuttavia è un peccato restringere il cerchio escludendo l’altra metà del cielo. Quindi oggi voglio affrontare il discorso del baby wearing maschile.
Si può pensare di far capire ai papà cosa intendiamo con educazione dolce attraverso il baby wearing maschile?
Esistono ancora delle resistenze da parte degli uomini nel provare una pratica considerata femminile?
Baby wearing maschile e umore del neonato
Ciò che mi appassiona maggiormente del baby wearing è il lato psicologico di questa pratica tanto antica. Sia dal punto di vista del bambino che da quello del genitore.
Di certo c’è che avere un contatto stretto e prolungato col corpo dell’adulto migliora l’umore dei neonati. Non va dimenticato che questi cuccioli hanno appena sperimentato un cambiamento epocale: da essere completamente avvolti nel corpo della madre all’essere “nudi”. Quindi è naturale che apprezzino la possibilità di poter affrontare il distacco un po’ alla volta. E il baby wearing funziona perfettamente affinché questa separazione sia il più dolce possibile. Sentire accanto a sé il calore e il respiro del genitore e confondere il proprio battito cardiaco col ritmo di un altro cuore rasserena i neonati.
Ma chi lo dice che il genitore debba essere per forza la madre? In questa fase al bambino poco importa chi sia. Basta che sia caldo, rassicurante e più forte di lui o lei. Quindi lo può fare anche il papà
Che sia il padre a ricoprire questo ruolo, di tanto in tanto, può essere utile anche a risolvere alcune incomprensioni della coppia. Soprattutto quando la mamma decide di percorrere la strada dell’educazione dolce.
Baby wearing maschile, un assaggio di gravidanza
Durante i nove mesi di gravidanza a noi donne è concessa l’incredibile opportunità di sentire una nuova vita crescere all’interno del nostro corpo. Tralasciando i lati “negativi” che noi tutte conosciamo, si tratta di una magnifica esperienza che è del tutto preclusa ai nostri compagni.
Questo è il tassello che manca agli uomini per arrivare a comprendere l’educazione dolce. E il motivo principale per cui confondono l’accoglienza con un eccessivo permissivismo. Allora quali parole usare per spiegare a un uomo cosa sia la gravidanza? Nessuna. Piuttosto è meglio ricorrere al baby wearing maschile.
Talvolta mi capita di vedere i padri che portano i figli sulla schiena usando il marsupio. Ma non mi riferisco a questo e nemmeno alla posizione “fronte mondo”. Io parlo del portare i bimbi “pancia a pancia”.
Benché viviamo in una società progressista che sembra non accorgersi di nulla e che vive e lascia vivere, in realtà sentiamo molto il giudizio sociale. Se a volte persino una donna viene redarguita per aver preferito la fascia al più classico passeggino, figuriamoci un uomo.
Eppure mi piacerebbe che i padri superassero il loro comprensibile imbarazzo e scegliessero di portare i loro bimbi appena nati in fascia o marsupio pancia a pancia.
Questa posizione a me personalmente ha ricordato moltissimo la gravidanza. Sentire il suo peso, non potermi vedere i piedi per via della sua schiena ricurva, avere il riflesso continuo di accarezzarlo. E quando mio marito lo portò in questa posizione, per la prima volta nel marsupio, mi venne spontaneo domandargli: “Allora, come ci si sente incinto?”.
Conclusione
Il baby wearing maschile, pur essendo una pratica non molto diffusa e spesso ristretta al portare i bambini sulla schiena, rappresenta uno strumento importante per la comprensione dell’educazione dolce.
Dove una madre, per le sue caratteristiche innate, è facilitata nella comprensione dell’accoglienza, un padre a volte fatica a capire. Non è raro che in famiglia sorgano delle discussioni tra chi la pensa in un modo o nell’altro.
Per gioco potremmo avvolgere il nostro amato compagno in una lunghissima fascia e infilarci dentro il nostro cucciolo, nella posizione “pancia a pancia”. Lasciarli un po’ da soli e stare a guardare mentre la natura fa il resto!
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