L’allattamento al seno esclusivo è un percorso a ostacoli per molte neomamme. Infatti dopo i primissimi dubbi su attacco, tempi e pause, dal secondo mese in poi arriva un nuovo e assillante interrogativo. Come faccio ad aumentare davvero la produzione di latte materno?
Infatti le tradizioni popolari su come aumentare il latte materno si sprecano e ognuno ha la sua ricetta da proporre. Sentendo “la gente” sembra che tutto possa aumentarne o diminuirne la quantità. Ma il più delle volte questi rimedi casalinghi sono solo il frutto di credenze infondate.
Tuttavia un modo per aumentare la produzione di latte materno durante l’allattamento al seno esiste davvero. E senza ricorrere a pozioni magiche. Qual è? Vediamolo insieme!
Come aumentare davvero la produzione di latte nell'allattamento al seno
#1: Correggere l'attacco del bambino durante la suzione
Il primo passo per aumentare la produzione di latte materno è impostare fin da subito una buona suzione da parte del bambino. Quindi se ancora provi dolore durante il suo attacco o, peggio, hai sviluppato delle dolorose ragadi ai capezzoli, devi risolvere questo problema, prima di ogni altra cosa.
Per farlo puoi leggere l’articolo “Dolore ai capezzoli in allattamento, cause e rimedi”. E al termine troverai le strategie per correggere e migliorare l’attacco del bambino.
#2: Bere la giusta quantità di acqua
Il latte materno è composto per circa l’80% di acqua. Mentre proteine, grassi, carboidrati e sali si dividono il restante 20%. Quindi la prima cosa da fare per garantirsi una sufficiente produzione di latte è quella di bere la giusta quantità di acqua. Questo non significa dover bere in continuazione, ma farlo prontamente quando se ne sente la necessità.
Una buona abitudine per una mamma in allattamento, infatti, è quella di tenere sempre a disposizione una bottiglietta d’acqua vicino al luogo scelto per allattare. Soprattutto nei primissimi mesi, quando la continua suzione da parte del bambino può impedirci addirittura di alzarci dalla sedia.
#3: Allattamento a richiesta, senza orari, pause o durate prestabilite
Il latte materno non fa ingrassare i bambini appena nati. Quindi se offriamo il seno ogni volta che il neonato piange non stiamo sbagliando. Infatti la fame è la più probabile causa di pianto in un bambino appena nato. Soprattutto se si parla di neonati allattati esclusivamente con latte materno.
Per saziare un neonato spesso bastano delle poppate brevi. Tuttavia il suo stomaco si svuota velocemente, per l’alta digeribilità del latte materno. Quindi un bambino appena nato richiede sempre il seno per almeno 40-60 giorni poiché il senso di sazietà e di fame si alternano in continuazione.
Quindi attaccare il piccolo ogni volta che piange è il miglior metodo per aumentare davvero la produzione di latte. Perché la suzione porta il cervello materno a comprendere le abitudini alimentari del bambino. E regola di conseguenza sia la quantità prodotta che la concentrazione di nutrienti.
#4: Non dargli da bere altro che latte materno
“Ma un po’ di acqua a questo bambino non gliela vuoi dare?”
“Un biscottino sciolto nella latte? Tanto per cambiare sapore!”
Quante volte capiterà di sentirselo dire? Ebbene, un bambino appena nato nutrito al seno non ha bisogno di altri liquidi. Al contrario affiancare qualsiasi altra cosa al latte materno provocherà la sua diminuzione. Infatti il bambino sentirà meno lo stimolo alla fame, avrà meno voglia di attaccarsi e di conseguenza il cervello capirà che si può ridurre la quantità prodotta.
Stessa cosa per la “famigerata giunta”. Il latte artificiale è più facile da bere, attraverso un classico biberon ed è più difficile da digerire del latte materno. La combinazione di queste due caratteristiche finirebbe col saziare il bambino più in fretta. E, a lungo andare, potrebbe portarlo addirittura al rifiuto del seno, perché lo percepirebbe più difficile e meno redditizio.
#5: Alternare sempre i due seni durante l'allattamento
Noi esseri umani siamo simmetrici e, per funzionare bene, dobbiamo fare le cose in maniera simmetrica. Anche per l’allattamento al seno è la stessa cosa. Abbiamo due seni? Vanno usati entrambi e alternati il più possibile.
Con molta probabilità durante la suzione del secondo seno un bambino appena nato finirà con l’addormentarsi prima di averlo svuotato. Alla poppata successiva sarà buona abitudine ricominciare col seno che non era stato svuotato. In questa maniera, poppandolo per primo, il bambino lo svuoterà e al cervello arriverà il messaggio che serve altro latte.
Un pezzetto di scotch colorato sulla bretella del reggiseno dalla parte dell’ultimo seno poppato, aiuterà la nostra memoria!
#6: Ricorrere all'"extra pumping" per aumentare la produzione di latte materno
Come babywearing suona meglio di portare il bambino addosso (leggi qui per scoprire la fonte della citazione), anche “extra pumping” è meglio di pompaggio supplementare!
In due parole significa tirare il latte alla fine della poppata, in modo da svuotare completamente il seno. L’extra pumping si può fare in modo manuale o attraverso un tiralatte.
Manualmente è possibile spremere il seno in modo da esaurire fino all’ultima goccia. Per la giusta tecnica da usare invito a leggere “Sintomi e rimedi per l’ingorgo mammario“.
Comunque, sia che si pratichi una spremitura manuale o con tiralatte, il latte materno estratto potrà essere conservato e riproposto al piccolo.
Molto probabilmente, alla fine di entrambe le poppate, un bambino di pochi mesi cadrà nel sonno. Questo è il momento propizio per procedere a svuotare il seno. La cosa migliore da fare è partire dalla mammella che era stata poppata per prima e che, nel frattempo, si sarà già riempita un po’ di più. Il tempo che ci occorrerà per svuotarla servirà all’altra mammella per riempirsi. In questa maniera riusciremo a ricavare una buona quantità di latte.
Una volta conclusa la spremitura al cervello arriverà il messaggio che c’è richiesta di latte. Quindi la catena di montaggio verrà messa in funzione e ne verrà prodotto di nuovo. Per questa ragione l’extra pumping rientra tra i consigli su come aumentare davvero la produzione di latte materno.
#7: Esistono biberon che simulano la suzione al seno...checchè se ne dica
“I biberon che simulano la suzione al seno non esistono!”. Quindi sono tutti pericolosi e possono interferire in modo irrimediabile con l’allattamento al seno esclusivo.
Questo è vero, ma fino a un certo punto. Chi lo dice ha mai provato a poppare il biberon “Calma” di Medela? Io l’ho fatto e mi sono stupita di quanto mio figlio fosse bravo a ricavarci qualcosa.
Infatti la somiglianza con la suzione al seno sta nella sinergia di movimento tra labbra e lingua che serve a stimolare la fuoriuscita del liquido. Inoltre il latte non arriva a flusso continuo, ma a piccole dosi.
Con questi biberon il bambino non si confonde perché il movimento richiesto e anche la fatica eguagliano la suzione al seno. Per questo, dopo aver tirato il latte materno residuo, la cosa migliore è proporlo attraverso uno di questi biberon.
Tuttavia l’osservazione del proprio bambino rimane la priorità per una mamma. Infatti se si dovesse riconoscere una qualunque difficoltà col seno, dopo l’uso di un biberon, è meglio sospendere. Si potrà comunque somministrare il latte con l’uso di una siringa (senza ago).
Allatti al seno e temi che una normale tettarella possa confondere il tuo bebè? Questo è possibile, ma non con la tettarella “Calma” di Medela. Infatti il metodo di suzione è lo stesso della suzione diretta al seno.
Offri il latte in biberon al tuo bebè, quando serve, in tutta tranquillità.
#8: Non lasciare il seno pieno per più tempo del solito, per evitare ingorghi
Un seno turgido potrebbe indurci a pensare che all’interno scorra una buona quantità di latte materno. In realtà è il contrario. Infatti un seno morbido che sembra vuoto, è il vero segnale che all’interno tutto scorre normalmente.
Mentre delle tensioni evidenti segnalano che il latte sta intasando gli alveoli. Questo può causare un dolore più accentuato del normale e addirittura qualche lineetta di febbre. Infine se il seno apparisse pieno e pesante, ma a una spremitura manuale non dovesse corrispondere un’uscita significativa di latte, allora è probabilmente in atto un ingorgo mammario.
In questo caso occorre agire tempestivamente per evitare che gli alveoli si rompano o si sviluppi un’infiammazione (mastite).
Conclusione
La produzione di latte materno è un po’ come il rifornimento di un magazzino: quando le scorte scarseggiano l’ufficio di competenza manda l’ordine in ditta. Quindi ciò che aumenta davvero la produzione di latte materno è consumarlo sempre, attaccando il bambino il più spesso possibile. Tuttavia il nostro scopo non è diventare delle nutrici con partita IVA. Quindi non abbiamo bisogno di taaaaaanto latte, piuttosto dobbiamo averne abbastanza per soddisfare il bisogno del nostro bambino o dei nostri bambini.
Per questo è difficile che una mamma non possa perseguire nella sua idea di allattare al seno in modo esclusivo, uno o anche due bambini. E la cosa sorprendente è che persino una mamma adottiva potrebbe essere in grado di allattare al seno!
Pingback: Come interpretare il pianto dei bambini appena nati - Bambini in Fascia
Pingback: Sintomi e rimedi per l'ingorgo mammario - Bambini in Fascia
Pingback: Allattamento al seno: i 4 dubbi che ti fanno rinunciare - Bambini in Fascia
Pingback: Dolore ai capezzoli in allattamento. Cause e rimedi - Bambini in Fascia
Pingback: Tutto quello che una neomamma deve sapere sull'allattamento al seno -