Nei miei post troverai consigli, ma mai giudizi. Piuttosto una pacca sulla spalla. Perché, amica, amico, essere genitore è davvero il mestiere più difficile che ci sia! Clicca qui per conoscere la mia storia…
Come posso aiutare il mio bambino a dire le prime parole? A che età è realistico aspettarsi che dica le prime parole? Quando dirà mamma o papà? Se queste sono alcune delle domande che ti fai, giornalmente, significa che è arrivato, per te, il momento di saperne di più sullo sviluppo del linguaggio nei bambini.
Infatti, che il tuo bimbo abbia 3 mesi, 9 mesi o un anno, non è mai troppo presto o troppo tardi per approfondire le strategie e le attività che potranno aiutare il tuo bambino o la tua bambina a parlare e comunicare.
Per prima cosa devi sapere che l’acquisizione del linguaggio avviene secondo una sequenza di fasi che sono uguali per tutti, in ogni lingua del mondo. Quindi ciò che può cambiare da un bimbo a un altro è il momento in cui raggiunge queste tappe. E molto dipende dal contesto in cui è inserito. Per questo fornire un ambiente ricco e stimolante è il primo passo per sviluppare il linguaggio nel tuo bambino. Ma come farlo nel modo giusto? Vediamolo insieme!
Una guida utile e pratica per aiutarti a comprendere il meccanismo del linguaggio. E per scoprire come usare al meglio ogni occasione della vita quotidiana per stimolare il tuo bambino a parlare.
Ideale per la fase in cui siete, ovvero per genitori di bambini di 2 anni.
La tabella dello sviluppo del linguaggio, da 0 a 3 anni
I bambini, come chiunque altro, hanno dei ritmi di apprendimento del tutto personali. E cambiano in base alla loro indole o all’ambiente in cui vivono. Per questo fare riferimento a una “Tabella sullo sviluppo del linguaggio” può essere riduttivo. Quindi, per prima cosa, ti consiglio di giudicare i dati che leggerai con serenità e distacco. Ovvero, se il tuo bambino o la tua bambina non sembra rientrare nel modello descritto, è possibile che abbia solo bisogno di più tempo. Quindi nulla di preoccupante!
Da 0 settimane a 6 settimane
Durante i primissimi giorni di vita il neonato possiede una vista decisamente povera. Pensa che riesce a vedere a mala pena il capezzolo, per provvedere al suo sostentamento. Quindi i volti di chi lo circonda, per esempio, sono già fuori dalla sua portata visiva. Tuttavia, col tempo, la sua vista, così come il suo interesse per il mondo, aumentano. E l’udito è già un senso che gli permette di percepire l’esterno e fermarsi se sente un rumore o una voce.
Da 6 settimane a 3 mesi
La sua attenzione diventa sempre più accesa. Comincia a volgere gli occhi verso la fonte sonora. Inoltre, attraverso il pianto, comincia a capire come funzionano i suoi organi articolatori, ovvero lingua, gola e labbra.
Un libro illuminante che rivela a te, mamma, quanto sia importante il primo anno di vita del tuo bebè.
Costruisci le basi della vostra relazione, fin da subito. Comprendine i bisogni e impara come comunicare con il tuo bebè.
Pensi che non parli e, quindi, non capisca? Leggi questo manuale pratico e ti si aprirà un mondo sconosciuto e affascinante!
Da 3 mesi a 6 mesi
I suoni del pianto, che inizialmente sono puramente istintivi, cominciano a modularsi. Prima vengono estrapolate le vocali, poi le consonanti. Fino a diventare, intorno ai 6 mesi, i suoni della cosiddetta “lallazione“. Alcune sillabe vengono ripetute in sequenza. E rappresentano i suoni più semplici da articolare. Come, per esempio, LALALA, MAMAMA, BABABA, TATATA, PAPAPA, DADADA.
Da 6 mesi a 9 mesi
A questa età il bambino comincia già a capire alcune parole, ovvero quelle più usate in relazione a lui o lei. E comprende il gesto dell’indicare. Inoltre comincia a ricordare cose che vengono mostrate e poi nascoste.
Da 9 mesi a 12 mesi
Riesce a riconoscere una trentina di parole. Inoltre riconosce i gesti e la mimica dei volti e può condividere l’attenzione di un adulto su un dato oggetto.
Da 12 mesi a 18 mesi
È in grado di pronunciare da 10 a 100 parole principalmente bisillabiche. Tra le “parole” rientrano anche suoni onomatopeici (versi degli animali, per esempio) e parole che ripete con costanza, anche se vengono pronunciate male.
In questa fase “basta una parola” per esprimere concetti più ampi.
Un libro cartonato, facile da sfogliare per i più piccoli. Ricco di immagini dettagliate, ognuna delle quali contrassegnata da una parola. Un modo divertente per cominciare a prendere confidenza col mondo che ci circonda!
Da 18 mesi a 20 mesi
Il bambino comprende più di 200 parole. E ne usa tra le 80 e le 130. Possono comparire le prime sequenze di due parole.
Da 20 mesi a 24 mesi
Le parole normalmente usate possono stare tra le 100 e le 200. Inoltre mette a punto la sequenza di due parole. In alcuni casi comincia a inanellare più parole consecutive, anche non collegate logicamente tra loro, con il tono di chi sta formulando una “frase”
Dai 2 anni in poi
Il vocabolario si amplia con più facilità. E riesce a ripetere parole sentite anche una sola volta. Questo perché ha preso dimestichezza con il movimento e la coordinazione di lingua, gola e labbra. E questo gli permette di comprendere e imitare parole sentite anche una sola volta.
Verso i 3 anni il bambino avrà acquisito la maggior parte dei suoni e delle regole grammaticali della sua lingua.
Un gioco per aiutare i bambini, da 1 anno in su, a padroneggiare i suoni e le parole.
35 carte illustrate, con circa 400 parole, divise in 6 gruppi, a seconda dell’età del bambino. Le parole proposte, a seconda dell’età, contengono i suoni che il bambino può padroneggiare, in base alla maturazione motoria della sua bocca. Con la crescita delle sue competenze aumenterà gradualmente il numero di carte da proporgli. Infine, una guida per il genitore ti spiegherà come ottenere il meglio da questo gioco!
Ma, come ho già detto all’inizio, questa è solo una tabella sullo sviluppo del linguaggio nei bambini. Quindi una schematizzazione basata su tempistiche “standard”. Tuttavia molto dipende dall’indole del bambino, dall’ambiente in cui è inserito, dalla necessità che sente di dover imparare a parlare. Infatti è anche possibile che per lui o lei il linguaggio non sia una priorità. In questo caso basterà fargli o farle capire l’importanza di parlare. Come? Questo è una delle 10 tecniche che scoprirai, per stimolare lo sviluppo del linguaggio nei bambini.
Leggere la tabella sullo sviluppo del linguaggio da 0 a 3 anni ti ha messa in ansia? Trovi che il tuo bambino o la tua bambina sia veramente poco in linea con le tappe e i tempi descritti? È possibile, allora, che rientri tra i bambini di 15-24 mesi che capiscono, ma non parlano. Puoi testare la sua reale comprensione del linguaggio. E capire come e quando muoverti per chiedere aiuto a un professionista. Clicca qui per saperne di più!
10 strategie per lo sviluppo del linguaggio nei bambini
In qualunque punto del suo sviluppo vi troviate non è mai troppo presto o troppo tardi per mettere in pratica delle buone strategie di sviluppo del linguaggio. Infatti, come hai visto, un bambino di 9 mesi potrebbe già conoscere una trentina di parole. E questo è incredibile, se pensi che siamo solo alla fine dell’esogestazione!
Tuttavia anche il contrario è vero. Cioè, se il tuo bimbo, o la tua bimba, ha già superato i 2 anni e sembra non volerne sapere di parlare, hai ancora tempo per “aggiustare il tiro” e mettere subito in pratica le 10 strategie per stimolare lo sviluppo del linguaggio nei bambini.
#1: Non cercare di insegnargli a parlare
Non siete a scuola, lui o lei non è il tuo “allievo” e tu non sei l’insegnante. Infatti qui non si tratta di insegnare il linguaggio, bensì di creare l’ambiente più stimolante possibile, affinché il bambino o la bambina possa assimilare la lingua o le lingue parlate in famiglia.
In questo caso le interazioni sono fondamentali.
Mi viene in mente mia mamma, ma come lei esistono tanti adulti. Lei ha il grosso vizio, essendo sempre di corsa, di indicare molti oggetti con i termini “coso”, “cosa”. E di sostituire tanti verbi con il più universale “fare”. Insomma, se fosse un puffo, direbbe in continuazione “puffare”!
Ecco, se desideri stimolare lo sviluppo del linguaggio nel tuo bambino sforzati di chiamare le cose con il loro nome. E non solo, anche di usare le sfumature delle parole che descrivono i dettagli dell’oggetto. La mano, per esempio, ha il palmo, le dita, le unghie, i polpastrelli,…
Non semplificare troppo. Questo esercizio farà bene a entrambi.
#2. Parla alla sua altezza, guardandolo/a in faccia
Questo è anche un ottimo accorgimento per riuscire a farsi ascoltare dai bambini, nei momenti “critici”. E cominciare a prendere questa abitudine adesso che tu@ figli@ ha 12 o 15 mesi ti tornerà assolutamente utile nel momento in cui arriverà alla soglia dei “Terribili 2”!
Parlando di sviluppo del linguaggio nei bambini, però, metterti al suo livello e parlare permetterà al bambino di vedere come articoli le parole. Come, per esempio, muovi la lingua, sbatti le labbra. O come si muove il tuo collo quando pronunci una particolare consonante.
Infatti, se è vero che i bimbi padroneggiano diversi suoni già durante la lallazione, è anche vero che certe consonanti risultano ostiche fino ai 3 o 4 anni. Quindi poter studiare la tua “meccanica” sarà un valore aggiunto anche per lui o lei.
Con i consigli della psicologa Jane Nelsen riuscirai finalmente ad essere ferma e gentile allo stesso tempo, nei momenti in cui il tuo bambino ti metterà maggiormente alla prova. Crisi di rabbia, capricci, pretese. Insomma tutti i momenti che oggi ti sfiancano e sfiniscono!
Questo libro diventerà per te uno strumento fondamentale, dai terribili 2 all’adolescenza!
#3: Descrivi ciò che fai, usando le parole giuste
Magari il tuo bambino ha ancora 5 o 6 mesi. Quindi lo prendi in braccio, gli togli i vestitini, infili i vestitini, cambi il pannolino, prendi il cucchiaio e lo imbocchi. Lo culli, gli muovi gambine e braccine per fargli fare ginnastica. Insomma, non capiterà mai più nella vostra vita un momento in cui ti occuperai di lui o lei così profondamente e continuamente. Allora perché non sfrutti tutte queste occasioni per descrivere le azioni che fai usando sostantivi e, soprattutto, verbi? Infatti questi ultimi sono spesso un po’ trascurati. Eppure imparare a comunicare le azioni è importante quanto conoscere i nomi degli oggetti.
#4. Scandisci bene le parole, senza mangiarti il finale
Questo accorgimento per stimolare lo sviluppo del linguaggio nei bambini si riaggancia direttamente al secondo punto di questa lista. Ovvero, parla alla sua altezza. Infatti queste due tecniche, insieme, agevolano non poco l’apprendimento delle parole. Ma è molto probabile che, nella vita di tutti i giorni, ti venga spontaneo fare il contrario.
Quando parli con altri adulti, per esempio, è possibile che finisci per “mangiarti” o biascicare la parte finale delle parole. Questa è un’abitudine di cui ci si rende conto solo se si frequenta un corso di teatro. Infatti per recitare occorre prima di tutto essere in grado di tenere costante il tono di voce, dall’inizio alla fine di ogni parola. E solo quando ci provi ti accorgi della fatica che si fa!
Parlando di sviluppo del linguaggio nei bambini, questo sforzo aiuterà tu@ figli@ a conoscere e pronunciare la parola per intero.
#5. Usa un tono stupito, un po' infantile
Tante persone che lavorano quotidianamente con i bambini finiscono per assumere un certo tono “infantile” anche quando parlano con gli adulti. Questo perché hanno capito quanto il tono di voce sia un potente canale per farsi ascoltare dai più piccoli.
Del resto non è così strano. Infatti anche noi grandi, se sentiamo una certa “somiglianza” con chi ci sta davanti, abbassiamo le nostre difese e diventiamo subito più ricettivi, collaborativi ed empatici.
La stessa cosa accade ai bambini, quando un adulto si mette fisicamente al loro livello e usa un tono di voce simile al loro.
#6. Ripeti i suoni che emette e le sue prime parole
Un’altra strategia su come stimolare lo sviluppo del linguaggio nei bambini, fin dalla più tenera età è quella di ripetere i loro suoni. Dalle prime lallazioni, fino alle prime timide paroline o alle prime frasi.
Un’altra cosa che puoi fare è arricchire la sua frase, aggiungendo dettagli.
Per esempio, se lui o lei dice “palla”, potresti articolare la frase con un “tira la palla”. Oppure “La palla rotonda, gialla, rimbalza,…”.
#7: Canta canzoncine con i gesti
YouTube è zeppo di canzoncine per bambini. Questo non significa mettere tu@ figli@ davanti al telefono o al tablet. Bensì mettertici tu! Infatti potresti imparare a memoria tante canzoncine, inventarti i gesti e poi “recitarle” a tu@ figli@, usando la tua voce. Infatti la viva voce di mamma o papà o, comunque, di chi si prende cura di loro, è molto più gradita alle orecchie dei bambini. Quindi li può calmare nei momenti di crisi. E aiutarli a sviluppare il loro linguaggio, per imitazione.
#8: Descrivi la realtà che vi circonda
Questo è un ottimo consiglio da mettere in pratica durante i viaggi in macchina. Infatti il mondo che “si muove” fuori dal finestrino può fornirvi innumerevoli spunti. Ci sono le altre macchine, per esempio, o i pedoni, i pali della luce. Oppure, durante viaggi in autostrada, si attraversano campi, allevamenti e si passa accanto a casolari, laghi, mari,…
Questo esercizio, oltre a stimolare lo sviluppo del linguaggio, aiuterà il tuo bambino ad affrontare i viaggi in auto, molto più di qualunque altro gioco.
Ma può essere un’attività da fare sempre e ovunque. Al parco, per esempio, quante cose ci sono da guardare? Oggetti e azioni che si trasformano in parole e verbi. La cosa importante, quando fai questo “gioco”, è ricordarti che se per te sono cose viste e riviste non lo sono altrettanto per il tuo bambino.
#9: Usa libri con immagini
Tanti genitori si domandano come accrescere il livello di attenzione dei loro figli. Ebbene, nei bambini la concentrazione è una conquista che su raggiunge con l’allenamento. E i libri sono una palestra eccezionale. Anche per sviluppare il linguaggio. Infatti se la realtà è varia e complessa, un libro può riuscire a semplificarla notevolmente. La cosa importante è procedere per gradi. Infatti è difficile che un bambino di 9 mesi possa stare seduto ad ascoltare una fiaba. Ma è invece più probabile che si concentri a guardare un’immagine, sentendo la parola corrispondente. Oppure approcciarsi al libro, usando due o tre sensi contemporaneamente. Infatti esistono libri con inserti di stoffa o gomma da toccare. Oppure altri che emanano odore.
Tante immagini, adatte ai bimbi dai 18 mesi. Ogni pagina ha un elemento da toccare e tanti disegni semplici da riconoscere e nominare. Per un totale di 20 diversi materiali.
Stimola il tuo bambino attraverso la vista, l’udito e il tatto, per allenare la sua concentrazione, senza rischiare di annoiarlo!
Il tuo bambino imparerà a riconoscere i colori, gli oggetti, i fiori e anche i loro odori. Infatti basterà strofinare il dito sulla pagina per sentirne il profumo!
Un libro che stimola 4 sensi su 5…se il tuo bimbo ha superato la fase orale 🙂
#10. Rendigli la vita difficile
Quando ha bisogno di qualcosa capisci al volo di che si tratta e lo anticipi spesso? Oppure, nonostante uno o più bimbi, ti piace che ogni cosa sia al suo posto?
Se ci riesci hai tutta la mia stima. Tuttavia il rischio può essere quello di far capire al tuo bambino che, in fondo, saper parlare non è poi così importante.
Se sei in questa situazione, anche se hai capito benissimo cosa vuole tu@ figli@, fai finta di niente. Aspetta che sia lui o lei a pronunciare la parola o almeno a segnare col dito. Insomma, fagli fare un po’ di fatica!
Consiglio bonus: Usa la lingua dei segni
Sì, proprio quella usata per le persone non udenti!
Conclusione
La maniera in cui un bambino impara a parlare è ancora un ambito di studio in pieno svolgimento. Infatti molti linguisti non riescono a spiegarsi la facilità che ha un bambino a imparare regole complesse come quelle di una o più lingue contemporaneamente. Si pensa addirittura che il cervello di un neonato sia già programmato per imparare una lingua. Quindi come un uccellino cinguetta, come un gatto miagola anche un bambino parla.
Tuttavia il ruolo dell’adulto è fondamentale per stimolare il bambino a parlare. Perché può contribuire a creare intorno a lui un ambiente che lo aiuti a raggiungere i suoi traguardi nei tempi giusti.
Il sito di Bambini in Fascia aderisce al programma di affiliazione Amazon. Quindi acquistando un prodotto, attraverso uno dei link, ricaverò una piccola percentuale sulla vendita. Ma tu ci guadagnerai la sicurezza di scegliere tra i migliori prodotti per l’infanzia. Ovvero quelli veramente necessari e che ti semplificheranno la vita, nel tuo nuovo ruolo di mamma. Perché, anche se ti senti un po’ sola e tutto ti sembra difficile, sappi che ci siamo passati tutti. Anch’io…da mamma a mamma!
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