scatti di crescita nei neonati

Scatti di crescita nei neonati. Riconoscerli e gestirli

Il tuo bambino appena nato sembra non saziarsi mai. Probabilmente richiede il seno in continuazione e poi sembra comunque nervoso. Infine la notte si sveglia ogni ora, o anche meno, e l’unico modo per riaddormentarlo è offrirgli il seno. E tra una poppata e l’altra ci sono solo lacrime e pianti. Se ti riconosci in questa situazione allora è arrivato il momento di scoprire qualcosa di più sugli scatti di crescita nei neonati.

Avrai sicuramente sentito parlare delle tabelle sugli scatti di crescita. E certamente le avrai consultate sospirando e sperando di vedere queste crisi risolversi il prima possibile. Ma i mesi riportati sulle tabelle degli scatti di crescita mostrano dei periodi di calma intermedi, tra uno scatto e l’altro. Invece a te sembra che la cosa si ripeta sempre uguale e, soprattutto, senza la speranza di una soluzione.

Questo perché le tabelle sugli scatti di crescita sono una sintesi grafica che ci aiuta a orientarci in modo indicativo. Ma per poter affrontare gli scatti di crescita nel modo più efficace possibile, occorre comprendere la ragione che scatena queste crisi nei bambini appena nati, o anche in quelli un po’ più grandicelli.

Quando si verificano gli scatti di crescita nei neonati

Prima di tutto cerchiamo di capire i periodi in cui si verificano gli scatti di crescita. Come sempre, quando si parla di neonati, non si può veramente pensare che le regole valgano per tutti. Quindi i periodi indicati nella tabelle sugli scatti di crescita vanno sempre presi con beneficio di inventario. Ovvero in modo più che altro indicativo. Infatti ogni bambino è a sé, così come ogni genitore e anche l’atmosfera che si respira in ogni famiglia. 

Tabella indicativa in cui si verificano gli scatti di crescita nei neonati

I° giorno dopo la nascita

Tra la I° e la II° settimana

Tra la VI° e l’VIII° settimana

3° mese

4° mese

6° mese

9° mese

12°mese

La definizione di scatti di crescita indica quei momenti in cui il bambino richiede maggiormente il seno. E, nonostante gli venga offerto, manifesta comunque un certo nervosismo. Quindi si attacca e si stacca dal capezzolo, piangendo e dimenandosi. Fortunatamente queste manifestazioni durano al massino una manciata di giorni.

In ogni caso queste reazioni possono spiazzare una neomamma alle prese con l’allattamento al seno esclusivo. Infatti il primo pensiero è sempre quello di non avere abbastanza latte.

Questo genere di comportamento potrebbe però anche essere dovuto a semplice stanchezza. Soprattutto se si verifica durante le poppate del tardo pomeriggio. Infatti questo è un momento della giornata in cui le fatiche si accumulano, tanto quelle della mamma quanto quelle del bambino. 

In questo caso potrebbe essere una buona idea ricorrere all’uso del tiralatte. Se vuoi ottenere il massimo dal tuo tiralatte o avere dei consigli su come sceglierlo, leggi qui l’articolo “Tiralatte come e quando usarlo”

Regredire per progredire

Col senno di poi, guardando le tabelle sugli scatti di crescita, si può perfettamente capire l’origine di queste crisi. Infatti non si può fare a meno di notare che ogni periodo indicato nell’elenco coincide con un cambiamento importante.

I° giorno

Certamente il passaggio dalla vita intrauterina a quella “terrena” non può essere sottovalutato! Infatti questo momento è forse il più traumatico per un neonato. Ed è anche il momento in cui c’è bisogno di concedere tutto il contatto fisico che viene richiesto. Quindi il contatto pelle a pelle subito dopo il parto, l’attacco al seno precoce, il babywearing, eccetera. E soprattutto non si deve mai e poi mai pensare che il pianto di un neonato sia in qualche maniera manipolatorio. Perché un neonato di pochi giorni non piange per ottenere qualcosa, come l’abbraccio della mamma, per esempio. Infatti questo genere di considerazioni non verranno elaborate prima dei 18-24 mesi…

D’altro canto alcuni neonati non manifestano alcun problema subito dopo la nascita e dormono anche più di quanto non ci si aspetterebbe. In questo caso la fatica del parto può essere stata molta e il loro organismo necessita di tempo per riprendersi.

Tra la I° e l’VIII° settimana

In questo caso le tabelle sugli scatti di crescita dei neonati lasciano ben poche speranze a una neomamma. Infatti indicano come “critici” i primi 2 mesi di vita, quasi per intero. Ma, per comprendere fino in fondo la situazione che vive un neonato, occorre considerare almeno 3  aspetti:

  • Lo stomaco di un neonato è molto piccolo
  • Il latte materno si digerisce in fretta
  • Tutti gli stimoli del mondo esterno arrivano prepotentemente a invadere e sostituire la calma della vita intrauterina

Per questo la sequenza “poppata, sonno, pianto, poppata,…” terrà occupata una neomamma per almeno un mese e mezzo. Notte e giorno!

Inoltre la vista del bambino è molto annebbiata, e l’udito può essere momentaneamente compromesso da liquidi che ancora stazionano nel condotto uditivo. Quindi la sua relazione col mondo esterno è estremamente frammentaria.

3° mese

La vista e l’udito adesso cominciano a restituirgli un’idea chiara del mondo che lo circonda. Quindi è arrivato il momento di guardare i volti, incrociare gli sguardi, riconoscere le voci. Per questo, all’aumentare degli stimoli che il bambino percepisce, aumenta anche il grado di “eccitazione” e ansia. Quindi, aumentano pianti e la richiesta del seno, ovvero ciò che lo calma, più di ogni altra cosa.

4° Mese

Dopo un periodo di “raccolta dati” è arrivato il momento di elaborarli. E anche questo è fonte di grande ansia e stress. E la notte, quando gli occhi si chiudono e la mente lavora, tutte le immagini della giornata tornano a fargli visita e disturbano il sonno del neonato. Non a caso in questo periodo si possono verificare anche delle “regressioni del sonno”. Comunque non c’è nulla da preoccuparsi. Infatti ne uscirà un bambino più consapevole e pronto per la fase successiva.

6° mese

Le tabelle sugli scatti di crescita segnano un altro periodo critico in corrispondenza del sesto mese di vita. Infatti questo è il momento in cui il neonato viene messo in contatto per la prima volta col cibo dei “grandi”. Ma siccome ogni bambino ha i suoi tempi, questo scatto di crescita potrebbe avvenire prima o dopo il sesto mese. A seconda di quando si decide di cominciare lo svezzamento. 

Tra tanti consigli non sai quando è il momento migliore per cominciare lo svezzamento? Leggi i segnali che ti comunicano che il tuo bimbo è pronto per cominciare con la pappa!

9° mese

Oramai è in grado di girarsi da solo, stare seduto e… sollevarsi! Infatti che decida di gattonare o di alzarsi in piedi subito, in questo periodo tanti bimbi cominciano a sperimentare le loro nuove e potentissime capacità motorie. Questo significa sentirsi più indipendenti e liberi, ma è anche una bella dose di emozioni da gestire. E non è sempre facile. Per questo tornano i risvegli notturni, i pianti e la richiesta del seno.

12° mese

Una volta padroneggiate le nuove competenze motorie ecco che si profila una nuova sfida: impossessarsi dei “versi degli umani”. Ovvero imparare a parlare. Anche se la prima parola arriverà più tardi, la mente del bambino comincia a lavorare con estremo anticipo. Infatti quando verrà pronunciata in modo consapevole la prima parola il bambino sarà già in grado di comprenderne una discreta quantità. E, come uno studente prima dell’esame, anche lui ha bisogno di conforto e consolazione. Quindi ancora pianti che si placano solo quando gli viene offerto il seno.

Conclusione

Le tabelle sugli scatti di crescita individuano dei periodi ben precisi in cui queste crisi si manifestano.

Ma purtroppo, o per fortuna, i neonati non sono robot. E se alcuni bambini attraversano queste crisi nei periodi indicati, con una precisione estrema, altri possono saltarne qualcuna. Oppure farsi un unico grande scatto di crescita, dalla nascita fino, almeno ai 18-20 mesi!

La cosa importante, quindi, non è tanto consultare le tabelle sugli scatti di crescita. Quanto capire le ragioni e i bisogni che stanno dietro a questo momenti di crisi. Perché un neonato è una creatura incredibilmente fragile che viene letteralmente sbalzata in un mondo complesso, pieno di stimoli. E se all’inizio il neonato viene turbato dalla semplice ricezione di questi stimoli, con la crescita impara a padroneggiarli e farli suoi.

Quindi gli scatti di crescita dei primi mesi manifestano i timori del bambino di fronte al nuovo. Mentre gli scatti di crescita dai 9 mesi in poi manifestano il suo entusiasmo verso tante capacità nuove che non sapeva di avere. Come, per esempio, rotolare, gattonare, alzarsi, camminare, parlare!

Per questo, al di là delle notti insonni e della continua richiesta del seno, noi mamme dobbiamo gioire di questi scatti. Perché ci dimostrano che il nostro bimbo o la nostra bimba sta facendo molto bene il suo lavoro. Ovvero, crescere!

 

 

 

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