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Stai allattando e da qualche tempo hai notato che il tuo capezzolo è diventato bianco? Non preoccuparti, non sei da sola. Il capezzolo bianco in allattamento è un problema comune che molte mamme affrontano.
Ma perché il capezzolo diventa bianco? E come puoi trattare il problema e risolverlo?
Per prima cosa devi capire a quale problema è collegato il fatto che il tuo capezzolo sia diventato bianco durante l’allattamento. Infatti potrebbe trattarsi di una “perla di latte”, oppure di un’infezione da candida o, ancora, di una costrizione dei vasi del capezzolo.
In questo articolo, ti guiderò nella scoperta della verità sul perché il tuo capezzolo sia diventato bianco, in modo che questo problema non ti costringa a decidere di abbandonare l’allattamento.
Il capezzolo è diventato bianco durante l'allattamento. Perché?
#1. La perla di latte, o puntino bianco sul capezzolo
In questo primo caso il capezzolo non diventa completamente bianco. Ma piuttosto presenta come dei piccoli brufoletti sporgenti, talvolta sormontati da un puntino bianco. Questo fenomeno è generalmente chiamato “perla di latte”.
La causa è un dotto galattoforo ostruito o da cellule epiteliali sovrapposte o da una stringa di latte rappreso. Toccandolo col dito o durante la suzione del tuo bebè potresti provare dolore e bruciore. Sebbene in molti casi non dia alcun fastidio particolare. Tuttavia intervenire è d’obbligo. Infatti più dotti galattofori ostruiti potrebbero portare a un ingorgo mammario e, infine, se non trattato, anche a una mastite. Quindi un’infiammazione del seno.
Come curare il puntino bianco sul capezzolo in allattamento
Consiglio 1. Rivedi l'attacco del bebè e continua ad allattare
Non esiste al mondo un tiralatte potente come la bocca di un neonato. Quindi se il tuo capezzolo è bianco a causa di una stringa di latte rappreso, la cosa migliore è attaccare il tuo bebè quando è affamato. E ti consiglio di cominciare proprio dal capezzolo che ha il puntino bianco. Così che il tuo bebè, affamato, avrà una suzione più energica. E contribuirà a sbloccare il latte contenuto nel dotto più velocemente.
Tuttavia cerca di rivedere l’attacco del tuo bambino. Infatti, come ho già detto, è molto probabile che il capezzolo bianco in allattamento, in questo caso, sia dovuto anche a un attacco errato che non permette al bebè di svuotare correttamente il seno.
Infine utilizza un cuscino per l’allattamento, per posizionare il bebè in modo comodo e stabile. In questa maniera potrai concentrarti solo sulla correzione della sua bocca.
Il cuscino Boppy di Chicco è il supporto più raccomandato dalle ostetriche italiane. Perché posiziona il tuo bebè nel modo migliore, per attaccarsi al seno. È indeformabile, grazie alla sua formula brevettata. Ed è igienico, perché sfoderabile.
La giusta posizione diminuisce i rischi di sviluppare ingorghi mammari e mastiti.
Consiglio 2. Scalda il seno, prima di allattare
Se il capezzolo è bianco per via di un dotto galattoforo bloccato da una striscia di latte rappreso, è possibile che il tuo latte sia particolarmente grasso. In questo caso scaldare il seno può essere un modo per sciogliere i grassi e aiutare il bebè a liberare quel dotto, attraverso la sua suzione.
Un altro metodo molto efficace per riscaldare il seno è quello di utilizzare dei cuscinetti per la terapia termica. Senza dover cambiare dispositivo, puoi scaldarli in microonde oppure raffreddarli in freezer.
Applicato caldo sul seno durante l’allattamento o il tiraggio ti aiuta ad avere un flusso più abbondante.
Consiglio 3. Fai saltare il puntino bianco sul capezzolo
Proprio la prima notte trascorsa col mio secondo bimbo ho sperimentato le perle di latte. Infatti me ne sono uscite diverse, nel frattempo che “gli insegnavo” la maniera corretta in cui avrebbe dovuto attaccarsi al capezzolo. E man mano che si presentavano, cercavo di farle saltare con l’unghia. Ma per evitare infezioni è necessario che le mani siano ben pulite.
In questa maniera il problema si è risolto in meno di un giorno. Tuttavia sapevo già come impostare un giusto attacco al capezzolo. E questo mi ha fatto risparmiare un sacco di tempo e…dolore.
Sei a letto o sul divano che allatti il tuo bebè e devi lavarti le mani. Che fai? Tieni accanto a te una confezione di salviettine Water wipes, umidificate al 99.9% di acqua. Igienizzi le mani e non rischi di passare profumi, alcool o plastiche al tuo bebè.
Utilissime anche per il cambio pannolino notturno, o quando siete fuori casa.
#2. Candida al seno in allattamento
In questo secondo caso, invece, il capezzolo diventa bianco durante l’allattamento. Mentre si presenta arrossato e infiammato tra una poppata e l’altra. Inoltre il dolore è forte, come degli spilli che pungolo ripetutamente il capezzolo.
Questo è un disturbo da non sottovalutare. Infatti, oltre al dolore talvolta insopportabile, la candida può essere trasmessa dalla mamma al bebè durante le poppate. Per questo anche il bambino presenterà dei sintomi. Un’irrequietezza persistente durante le poppate, per esempio. Oppure delle macchie bianche in bocca e soprattutto sulla lingua. Infine la comparsa di eritemi persistenti nella zona del pannolino.
Se riconosci nel tuo capezzolo bianco in allattamento tutti questi sintomi, è possibile che ci sia un’infezione da candida in corso.
In questo caso non ci sono altri rimedi, se non quello di rivolgerti al tuo medico, affinché ti prescriva un farmaco antimicotico, sia per te che per il tuo bambino.
"Posso continuare ad allattare?"
Certamente puoi continuare ad allattare. Tuttavia il grosso ostacolo sarà il dolore che proverai durante le poppate.
Ma puoi comunque decidere di tirare il latte, manualmente o con tiralatte. E poi offrirlo col biberon.
Se a causa di un disturbo legato all’allattamento sei costretta a tirare il latte, non usare un biberon qualsiasi per proporlo al tuo bebè.
“Calma” di Medela è la tettarella progettata appositamente per i neonati nutriti al seno. Richiede lo stesso metodo di suzione, non confonde il tuo bebè e annulla l’ingestione di gas e il rischio di coliche.
#3. Il vasospasmo del capezzolo
Se il tuo capezzolo è diventato bianco in allattamento, una terza ipotesi potrebbe essere un vasospasmo del capezzolo. Questa parola complicata in realtà indica una cosa molto semplice. Ovvero il capezzolo che viene schiacciato troppo durante la poppata. Così tanto che i vasi sanguigni si contraggono e poi si distendono in modo repentino, causando dolore.
In questo terzo caso il capezzolo si presenta bianco appena il bebè si stacca, per poi passare al blu e al viola, una volta che i vasi sanguigni riprendono a dilatarsi.
E il dolore, che compare a distanza di tempo dalla poppata, è un forte bruciore seguito da una sensazione di puntura di spillo.
#1. Rivedi l'attacco del tuo bebè
Anche in questo caso l’attacco del bebè potrebbe non essere corretto e, quindi, causare la contrazione dei vasi sanguigni.
Usa un cuscino per allattamento su cui adagiare il tuo bebè in modo confortevole e stabile. Così potrai concentrarti solo sulla correzione dell’attacco.
Il cuscino Boppy di Chicco è il supporto più raccomandato dalle ostetriche italiane. Perché posiziona il tuo bebè nel modo migliore, per attaccarsi al seno. È indeformabile, grazie alla sua formula brevettata. Ed è igienico, perché sfoderabile.
La giusta posizione diminuisce i rischi di sviluppare ingorghi mammari e mastiti.
#2. Consulta uno specialista
Se sei certa che il tuo bambino si attacchi correttamente al capezzolo, allora è possibile che il problema risieda nella struttura stessa della sua bocca. E, quindi, indipendentemente dall’intervento sull’attacco, il problema non si risolverà.
In questo caso puoi contattare un osteopata che potrà darti il giusto consiglio e intervenire, se necessario, sul bambino.
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Conclusione
Le macchie bianche sui capezzoli durante l’allattamento al seno sono un problema comune che molte mamme
affrontano. È importante identificarle correttamente e cercare il giusto trattamento per garantire la buona
salute e il benessere del tuo bambino. Con una corretta diagnosi, trattamento e prevenzione, puoi superare
questo problema e continuare a goderti l’allattamento al seno in modo sereno e confortevole.
Ricorda sempre di consultare un professionista sanitario qualificato per una valutazione accurata e consigli
personalizzati.
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