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Bici senza pedali. A cosa serve e quando cominciare?

La vidi per la prima volta in un post di Facebook in cui una ragazza pretendeva di vendere una bici senza pedali a 80€. E non potei fare a meno di pensare: poveretta, ma chi vuole che la compri?!?!

Sebbene non fosse economica, non era tanto il prezzo a lasciarmi perplessa. Quanto piuttosto il fatto stesso di proporre una bici per certi versi “monca” e farla pagare come buona. Infatti mi dicevo: perché non comprare una bici normale e togliere i pedali? Poi, col tempo, questa idea di acquistare una bici incompleta ha cominciato a piacermi. 

Quindi, nel giro di poco, l’ho comprata proprio io! Anche se, a dire il vero, non ho scelto quella pubblicizzata dal post, bensì un modello decisamente più semplice. Per essere precisa, la seconda inserita tra i 5 migliori modelli di bici senza pedali.

Ora che sono trascorsi tre mesi dal primo incontro tra mio figlio e la sua bici senza pedali, voglio tirare con voi le somme di questa esperienza. E provare a spiegare perché può valere la pena di acquistare una bici senza pedali, invece di una classica con rotelle o un triciclo e quando farlo.

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Bici senza pedali: 6 motivi per cui sceglierla

Con i bambini non si finisce mai di imparare, se si vuole essere curiosi almeno quanto loro. Così una sera, cercando dei video sui velocipedi, ho scoperto che la bici senza pedali, nella metà dell’800, fu il prototipo della bicicletta per come la conosciamo noi.  

Questo per dire che non è certo un’invenzione moderna. Ma piuttosto il recupero di un vero pezzo di storia adattato a un nuovo scopo. Ovvero quello di insegnare ai bambini ad andare in bicicletta in modo più intuitivo, veloce e, aggiungerei, sicuro.

Infatti, a differenza del triciclo o della bici con le rotelle,  un bambino che comincia con la bici senza pedali capisce subito il ruolo che ha l’equilibrio in tutto il processo di apprendimento. Ma vediamo uno a uno i 6 motivi per cui vale la pena prendere in considerazione la bici senza pedali.

#1: Sviluppa il senso dell’equilibrio

Stare su due ruote e spingersi con i piedi non è così semplice come si può immaginare. Infatti anche solo camminare, quindi alzare un piede alla volta, implica un certo equilibrio. Per non parlare di quando arriva il momento di girare! 

La mancanza di una terza ruota o delle rotelle, infatti, fa subito percepire al bambino l’importanza che ha il peso del suo corpo nell’aiutare la bici a sterzare. Quindi per farlo correttamente deve necessariamente sviluppare il suo equilibrio.

Inoltre, una volta presa confidenza col mezzo e il suo corpo, il bambino cercherà di darsi la spinta e sollevare i piedi, in modo da acquisire velocità. E questo indica l’inizio di una fase di padronanza e maggiore sicurezza in sé stessi, per la quale non occorre attendere a lungo. Nella nostra esperienza, per esempio, sono bastati 3 mesi per arrivare a questo punto!

#2: Il bambino impara a controllare la velocità

La velocità viene impressa solo dal movimento dei piedi, quindi è più gestibile rispetto a una bici a pedali. Per questa ragione molti modelli non prevedono nemmeno la presenza dei freni. Capisco che questo dettaglio potrebbe preoccupare un genitore più apprensivo. Tuttavia la velocità moderata permette tranquillamente al bambino di frenare con i piedi. Inoltre la coordinazione occhio-mano non sarebbe comunque così sviluppata da permettergli, a 2 anni, di frenare in tempo. Senza contare che i muscoli delle mani non avrebbero ancora nemmeno la forza di premere i freni. 

L’unica cosa a cui fare attenzione è permettergli di lanciare la bici in discesa. Tuttavia prima di arrivare ad affrontare una discesa in velocità, senza cadere, il bambino deve fare molta pratica e cadere tante vole. E questo ci porta al punto successivo.

#3: Sviluppa il senso di prudenza

Essendo il suo corpo a gestire il mezzo il bambino capisce più velocemente alcuni rapporti di causa-effetto tra le azioni. Ovvero comprende che ci si può sbilanciare e cadere. E la cosa bella è che lo capisce all’inizio. Ovvero quando la velocità è ancora molto moderata, perché la bici senza pedali viene spinta solo camminando. 

In questa maniera i danni saranno certamente meno importanti. Ma lo aiuteranno comunque a sviluppare la prudenza che gli tornerà utile più avanti. Ovvero quando comincerà a volere andare più veloce, dandosi la spinta. O quando pedalerà, una volta passato alla bici da grande.

La portata di questo dettaglio mi si è chiarita quando una mamma che conosco e che ha un bimbo coetaneo al mio mi ha raccontata dell’incidente che suo figlio ha avuto alla guida del triciclo. Mi ha descritto un bambino che, andando un po’ veloce, si è ribaltato, ferendosi il viso in più punti. Questo perché la terza ruota del triciclo impedisce al bambino di comprendere l’importanze dell’equilibrio e il rischio del disequilibrio. Soprattutto in relazione alla velocità. Ed essendo il triciclo comunque apparentemente stabile, può essere decisamente più pericoloso di una bici senza pedali. 

#4: Sarà più facile passare alla bici “da grandi”

Una volta appreso l'”equilibrio dinamico” il resto del lavoro sarà un gioco da ragazzi! Infatti la vetta più difficile è stata conquistata. E durante il percorso il bambino avrà acquisito diverse capacità che gli torneranno molto utili in seguito. Come ad esempio comprendere e regolare la velocità, oppure il senso di prudenza sviluppato cadendo a velocità contenute.

Per caso insieme alla bici senza pedali abbiamo anche un triciclo con pedali. Averli in contemporanea può essere utile per aiutare il bambino a sviluppare entrambe le competenze. Quindi l’equilibrio e la meccanica della pedalata, unita alla prontezza di girare il manubrio per sterzare al momento giusto.

Infatti tutte queste capacità, che a noi possono apparire scontate, sono in realtà delle grandi conquiste per un bambino!

#5: Sperimentare terreni diversi

Siccome la spinta è impressa solo dalla forza delle gambe, la bici senza pedali può andare su qualunque terreno. E anche superare ostacoli come gradini, tronchi, sassi,…

Nel caso di mio figlio, per esempio, ho notato che questa è proprio la cosa che lo diverte di più, fin dall’inizio. Ovvero dai tempi in cui, non osando salire in sella, si limitava a spingerla a mano. 

I terreni diversi permettono al bambino di mettere alla prova il suo equilibrio in più condizioni e capire che ogni terreno richiede un’attenzione particolare. Sull’erba, per esempio, occorre spingere di più. Oppure sui sassi bisogna stare attenti perché si può facilmente perdere l’equilibrio. O, ancora, per salire un gradino occorre mettere in atto una sequenza di movimenti. Ovvero sollevare il manubrio per far salire la ruota anteriore, quindi appoggiare un piede e poi l’altro e, infine, fare un passo in avanti per permettere anche alla ruota posteriore di salire. E tutto questo sviluppa enormemente la sua coordinazione e il problem solving!

#6: Familiarizza con le regole della strada

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Un bambino di 1 anno e mezzo – 2 anni non ha voglia di camminare a lungo. Quindi si ricorre al passeggino, al babywearing o si finisce per prenderlo in braccio. In ogni caso il bambino, per certi versi, subisce in modo passivo la passeggiata. Invece spingere una bicicletta è un’attività più stimolante e anche meno stancante. Quindi sarà più propenso a muoversi in modo autonomo. Inoltre si può portare il bambino sui sentieri, sulle ciclabili, ma fargli fare anche pezzi di strada normale. E questo è molto utile per permettergli di assimilare naturalmente le regole della strada. Quindi traversare, aspettare i semafori e non andare addosso a oggetti o persone. Nel nostro caso, infatti, all’inizio il bambino non riusciva a schivare gli altri esseri umani, quindi dovevo sempre intervenire io, prima dell’impatto. Col tempo ho notato un forte miglioramento e, col passare dei mesi, stiamo anche lavorando su come si traversino le strade e le luci dei semafori. 

Quando è il momento di regalarne una?

Come ho già detto la bici senza pedali porta il bambino a cadere tante volte e fin da subito. Questo è certamente utile, ma può anche essere fastidioso, per un bambino non sufficientemente motivato.

Quando mio figlio, a 19 mesi, è salito per la prima volta sulla sua nuova bicicletta la prima cosa che ha fatto è stato cadere per due volte consecutive. Così, per qualche settimana, ha deciso di non salire più sulla sella. Ma, piuttosto che rinunciare alla sua “picala” (bicicletta in marocchino), se la portava a passeggio camminando e spingendola con il manubrio.

Quindi la risposta alla domanda “Quando?” non è una sola. Perché dipende da diversi fattori, sia fisici che emotivi.

#1: Fattori fisici

L’altezza del bambino rispetto alla sella. Infatti, più che l’età, la cosa da tenere presente è la capacità del bambino di toccare terra con i piedi. Questo infatti è assolutamente necessario, sia per mantenere l’equilibrio, che per potersi dare la spinta. 

I modelli in commercio hanno spesso la sella regolabile, ma se si decide di regalare la bici senza pedali a un bimbo di 18 mesi, quindi piuttosto piccolo, è meglio conoscere l’altezza minima della sella rispetto al diametro della ruota. E questa di norma si aggira intorno ai 30-33 cm.

Per capire se l’altezza del bambino è sufficiente, basterà misurare l’interno della gamba, facendolo stare dritto contro un muro. Se si prevede che la bici verrà usata in casa, quindi solo con le calze antiscivolo, è meglio prendere la misura senza le scarpe. Un’altra cosa a cui badare è il pannolino. Infatti se si usano pannolini lavabili è consigliabile prendere la misura sotto al pannolino. Perché il suo spessore inciderà anche sulla lunghezza della gamba.

#2: Fattori psicologici

Secondo la nostra personale esperienza ho deciso di regalare a mio figlio una bici senza pedali perché lui ha sempre subìto il fascino delle due ruote! Infatti incrociare sul nostro cammino una bici, o uno scooter parcheggiati, equivale a stare fermi in ammirazione di ogni dettaglio, per interminabili minuti! Quindi regalargli una bicicletta è stato un passaggio quasi obbligato. 

Ed è stata proprio la sua passione a non farlo scoraggiare di fronte agli insuccessi e alle cadute. Perché piuttosto che rinunciare al sogno di guidare una bici è stato disposto ad aspettare, studiare e ritentare.

Consiglio: non esistono oggetti da regalare al bambino, per forza. Perché il rischio è quello di ritrovarsi tra i piedi qualcosa che non viene minimante considerato. Osservare, riconoscere e accogliere il bisogno viene prima di qualsiasi presunto “must-have” che può proporci il web o la pubblicità!

L’osservazione prima di tutto!

Cadere, infatti, non fa piacere a nessuno e nemmeno fare fatica senza uno scopo preciso. Quindi la motivazione è la prima caratteristica che si deve riconoscere nel bambino a cui vogliamo fare questo regalo.

Inoltre è meglio che il genitore si mantenga un passo indietro. Quindi lasci al bambino la possibilità di gestire i suoi insuccessi, la sua frustrazione e il suo desiderio di riprovare. Questo significa non drammatizzare le cadute perché, soprattutto all’inizio, non sono rischiose. E non insistere se il bambino non desidera risalire in sella. Infatti se l’oggetto è stato concesso in risposta a un suo desiderio reale, sarà il bambino stesso a trovare in sé le motivazioni che lo faranno riprovare!

Conclusione

In conclusione, ho scoperto che le bici senza pedali non sono un’invenzione moderna per far spendere inutili soldi ai genitori. Quanto piuttosto uno strumento di crescita importante. Però, prima di acquistarne una, le cose da considerare sono l’altezza del bambino e la sua motivazione.

Infatti regalarla nel momento sbagliato può significare ritrovarsi un oggetto del tutto inutile, di cui si poteva tranquillamente fare a meno.

Un’altra caratteristica che non ha trovato posto nei paragrafi precedenti, ma di cui voglio parlare, è la composizione delle ruote.

Infatti queste sono spesso realizzate in schiuma polimerica, ovvero in una particolare plastica dura, ma soft al tatto. Questa caratteristica l’ho trovata estremamente utile perché viviamo in appartamento. E le ruote di un normale triciclo possono dare molto fastidio ai vicini. Invece le ruote della bici senza pedali che ho acquistato non producono alcuno rumore a contatto col pavimento. E questo ha permesso a mio figlio di usarla notte e giorno (non è un modo di dire), senza disturbare nessuno!

E chi vive in condominio e ha bambini sa quanto questo possa essere importante!

In questo articolo ho voluto incrociare informazioni tecniche con la nostra personale esperienza. Tuttavia se vuoi acquistare una bici senza pedali e confrontare le offerte e le caratteristiche puoi consultare la recensione sui 5 migliori modelli di bici senza pedali per bambini dai 2 anni in su

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