Nonostante la definizione di dermatite da pannolino nei neonati comprenda diversi disturbi, ciò che li accomuna tutti è la preoccupazione che sempre scatenano in un neogenitore.
Fortunatamente questo tipo di problema si presenta solitamente a partire dal terzo mese, ovvero quando una neo mamma “ci ha già un po’ preso la mano”. Infatti per i primi tempi la pelle del bambino è difesa da una discreta secrezione sebacea, dovuta agli ormoni materni, trasmessi attraverso la placenta.
Sfortunatamente però questa situazione è destinata a cambiare. Quindi, quando gli effetti degli ormoni materni cessano, la pelle finisce per essere meno protetta e più soggetta ad attacchi esterni e irritazioni.
Tuttavia, nella maggior parte dei casi, non c’è nulla di cui preoccuparsi. Ciò che occorre fare è mantenere la calma e affrontare un problema alla volta.
Allora vediamo insieme quali sono le cause e i rimedi per la dermatite irritativa da pannolino nei neonati. Ovvero la più diffusa e meno grave.
Cause e manifestazioni della dermatite da pannolino nei neonati
Questo tipo di problema è abbastanza facile da individuare. Perché, al cambio pannolino, una mamma potrebbe trovarsi davanti un sederino coperto da macchie rosse e squame. Queste potrebbero trovarsi anche sui genitali e, in casi particolari, anche su pancia e cosce.
Inoltre una manifestazione inequivocabile di malessere sarà il fatto che il neonato piangerà se messo a contatto con l’acqua.
Ma a cosa è dovuta la dermatite da pannolino nei neonati?
Come dice la parola stessa la causa principale è proprio il pannolino. Infatti questo tipo di dermatiti proliferano in luoghi caldi e umidi. Così la poca traspirabilità di un pannolino, unita al contatto prolungato con urina o, peggio, feci porta la pelle del bambino a irritarsi, arrossarsi e desquamarsi.
Ma le cause potrebbero risiedere anche altrove.
Ovvero, in una reazione allergica a prodotti usati per l’igiene. Se si usano con frequenza salviettine umidificate o saponi non adatti, per esempio. Oppure, nel caso dei pannolini lavabili, la causa potrebbe essere proprio il detergente usato per il lavaggio.
Ancora, potrebbe manifestarsi a seguito di determinate cure. Durante l’assunzione di antibiotici, per esempio, vengono uccisi i batteri cattivi, ma anche quelli buoni che contrastano il proliferare di funghi. Inoltre gli antibiotici aumentano il rischio di diarrea che, a contatto con la pelle, può irritarla se non viene rimossa subito. Sempre rispetto agli antibiotici c’è da notare un’ultima cosa, ovvero anche la loro assunzione da parte di una mamma in allattamento può incidere sulla salute del bambino.
Può capitare, poi, che la dermatite si presenti in contemporanea con l’inizio dello svezzamento. In questo caso è possibile che il bambino stia venendo in contatto con cibi che gli provocano una qualche reazione allergica. Oppure le feci, cambiando composizione, possono risultare più acide.
Infine anche la comparsa dei dentini, tra le varie conseguenze, potrebbe portare con sé anche un arrossamento delle parti intime.
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4 mosse per prevenire una dermatite da pannolino
#1: Curare con attenzione l’igiene
Siccome la dermatite da pannolino prolifera in contesti umidi, la cosa migliore da fare è cambiare il pannolino con maggiore frequenza. Sia in occasione di urine che, a maggior ragione, appena il bambino fa la cacca. In questo modo si regoleranno sia l’umidità che il livello di PH all’interno del pannolino.
Inoltre la cosa più utile in assoluto è lasciare che la zona si asciughi all’aria. Quindi, dopo il lavaggio, tamponare con un asciugamano (non sfregare) e poi lasciare il bambino libero per qualche minuto. Ovvero il tempo necessario per sentire la pelle asciutta al tatto. In questa maniera il livello di umidità si abbasserà notevolmente, almeno fino alla prossima pipì!
Sempre parlando di igiene è una buona abitudine lavarsi le mani sia prima che dopo il cambio pannolino. In questo modo non si porteranno batteri esterni sulla zona dei genitali. E non si farà da mezzo, per i batteri eventualmente presenti nella zona pannolino, quando si andrà, per esempio, ad allattare.
#2: Non eccedere con saponi e detergenti
Lavare con sapone ad ogni cambio pannolino non solo non è necessario, ma può risultare controproducente. Quindi un cambio pannolino con sola pipì può essere lavato con acqua tiepida. E un pannolino di cacca con poco sapone, solo per togliere l’odore.
Va considerato che il PH della pelle di un neonato non è come quello di un adulto (intorno al 5), ma tende di più alla neutralità. Quindi la maggior parte dei saponi in commercio (alcalini) non sono indicati per la cura della loro igiene. Vanno quindi preferiti saponi a Ph neutro o leggermente acido.
Inoltre l’uso continuativo delle salviettine umidificate va evitato. Ma farne ricorso di tanto in tanto non crea alcun problema particolare. Quando le si acquista occorre solo fare attenzione che le salviettine siano prive di alcool e profumi.
#3: Considerare la possibilità dei pannolini lavabili
La maggior parte dei pannolini usa e getta in commercio sono costituiti da strati assorbenti e traspiranti. Quindi non aumentano necessariamente il rischio di una dermatite da pannolino. Tuttavia passare a un pannolino in stoffa diminuisce notevolmente l’incidenza di arrossamenti e dermatiti. E anche l’uso di creme. Senza contare che rappresentano certamente una scelta importante per quanto riguarda l’impatto ambientale.
#4: Scegliere la giusta taglia di pannolino
Usare un pannolino troppo piccolo più aumentare il rischio di sfregamenti e , allo stesso tempo, diminuire la traspirabilità. Per questo è importante aggiustare tempestivamente la taglia dei pannolini usati, in relazione alla crescita del neonato.
Inoltre anche un pannolino della giusta taglia allacciato troppo stretto, può dare lo stesso problema. Infatti è sempre meglio lasciarlo un po’ più comodo, in modo da permettere un maggiore ricircolo d’aria all’interno.
Come curare la dermatite
Naturalmente tutte le mosse descritte per prevenirla rappresentano delle ottime abitudini da mantenere, anche in caso di “cura”. Ma vediamo nello specifico quali azioni possono aiutarci a risolvere un problema di dermatite da pannolino nei neonati.
#1: Lasciare la zona all’aria il più possibile.
Questo permetterà alla pelle di asciugarsi in modo completo e, una volta rimesso il pannolino, non si creerà umidità. Almeno fino alla pipì successiva.
#2: Applicare creme che isolino la pelle da feci e urine.
Per questo si può ricorrere alla vaselina o alla crema all’ossido di zinco.
Però questo sistema è attuabile solo con pannolini usa e getta. Infatti i lavabili finirebbero per impregnarsi e risultare meno assorbenti.
Una volta lavato e lasciato asciugare all’aria, basterà applicare uno spesso strato di crema sulle zone arrossate. In questa maniera la pelle del bambino resterà ben isolata. In questi casi non sarà necessario rimuovere la crema ad ogni cambio pannolino. Piuttosto la si potrà asportare delicatamente con una spatolina di plastica a fine giornata. Una buona idea è usare la spatolina inclusa nelle confezioni di crema depilatoria. E, in caso di pannolini lavabili, può essere utile anche per rimuovere le feci dal pannolino.
La cosa importante è che la crema venga applicata a pelle molto asciutta. Altrimenti il rischio è che un’eventuale umidità residua resti al di sotto dello strato di crema.
#3: Spruzzare un po’ di latte materno
Se si sta allattando al seno la cosa migliore da fare è proprio usare il latte materno. Infatti si tratta di un antibatterico e cicatrizzante eccezionale e 100% naturale. Se si dispone di un piccolo flacone con uno spruzzatore (come quello dei profumi) lo si può usare per vaporizzare il latte materno sulle zone arrossate. Una volta applicato occorrerà farlo asciugare bene all’aria, prima di mettere il pannolino.
Questo rimedio è ottimo anche per la cura delle ragadi ai capezzoli in allattamento. E in occasione della circoncisione di mio figlio ha egregiamnete affiancato e ridotto l’uso dei farmaci.
#4: Usare la lana grezza curativa
Si tratta di un altro rimedio naturale, meno conosciuto, ma molto interessante. Ovvero stendere uno sottile strato di lana vergine grezza all’interno del pannolino. Questa viene venduta in matassine e ne si può utilizzare una piccola parte, stracciandola con le mani (meglio evitare il taglio con la forbice).
Questo strato di lana crea delle cavità che permettono un miglior ricircolo dell’aria, quindi una migliore regolazione di temperatura e umidità. Inoltre la lanolina aiuta a lenire la pelle irritata.
Lo stesso strato può essere usato 1-2 volte e non può essere lavato. L’unico modo per poterla riutilizzare è esporla per qualche ora al sole cocente, in modo che il calore eserciti un potere antibatterico.
Cose da evitare con una dermatite da pannolino nei neonati
Essendo una condizione piuttosto comune nei neonati, è facile che un genitore cerchi una soluzione fai da te, prima di rivolgersi al pediatra. E questo può andare bene, tranne in alcune situazioni che vedremo nell’ultimo paragrafo.
Tuttavia occorre prestare attenzione a ciò che si decide di usare. Perché anche i consigli dati con la migliore delle intenzioni possono rivelarsi rischiosi.
- Borotalco o amido di mais
Questo metodo è il più classico tramandato dalle generazioni passate. Infatti nelle case di un bambino degli anni ’80, come me, non mancava mai la tipica confezione verde scuro di borotalco. Eppure oggi sappiamo che questa non è la migliore delle soluzioni. Infatti il borotalco, o l’amido di mais, pur asciugando l’umidità, rischiano di essere inalate dal neonato. Quindi per applicarle occorrerebbe fare molta attenzione alle polveri volatili. Per questo, pur non essendo rischioso in sé, mi sento di sconsigliare questo metodo, anche se in fondo ci siamo un po’ tutti affezionati!
- Olio di oliva
Certamente l’olio di oliva ha un proprietà protettiva per la pelle del bambino. Infatti, come abbiamo già visto, il problema principale che scatena la dermatite da pannolino è proprio la scarsità di secrezioni sebacee. Tuttavia questo tipo di grasso si sostituisce al film lipidico naturale della pelle. Quindi è meglio evitarlo.
- Creme cortisoniche autoprescritte
Questo punto va tenuto molto bene in mente. Infatti l’uso di queste creme senza un parere medico può avere conseguenze importanti su un neonato.
L’uso di questo prodotto può apparire incredibilmente efficace. Infatti i risultati arrivano immediatamente. Tuttavia il problema tende a ripresentarsi non appena si interrompe il trattamento.
Inoltre l’ambiente sigillato, creato dal pannolino, fornisce le condizioni ideali affinché il cortisone venga assorbito efficacemente dalla pelle. E questo, alla lunga, può causare la formazione di noduli (granuloma gluteale infantum).
Conclusione
Per concludere, la dermatite da pannolino nei neonati è un fatto tutt’altro che raro e può essere affrontato, almeno nella sua prima fase, in modo autonomo.
Tuttavia non bisogna sottovalutare il problema. Infatti quella trattata in questo articolo è la dermatite irritativa. Ma ne esistono di diversi tipi, causate anche da funghi e batteri.
Quindi se un primo approccio non sembra dare alcun risultato o i sintomi dovessero aggravarsi, la cosa migliore è contattare il proprio pediatra. A maggior ragione se le semplici macchie rosse dovessero evolvere in vesciche o in caso di febbre.