Dopo mesi di allattamento al seno, di latte in formula o misto noti che il tuo pargoletto sembra particolarmente interessato a ciò che fate in famiglia durante i pasti. Magari allunga le manine verso la tavola o vi guarda mangiare con incredibile curiosità. Così ti viene il dubbio che il latte non gli basti più. Ma come capire se è ora di iniziare lo svezzamento? I suoi segnali di interesse possono bastare, oppure no? E in questo caso, cosa dovrebbe sapere una mamma, prima di offrire la “pappa” al proprio bebè?
Se senti di essere in questa situazione, non ti devi preoccupare. Ma mettiti comoda,. Perché stai per scoprire tutto ciò che devi sapere su quando iniziare a svezzare il tuo bambino. Così potrai capire da sola se questo momento è arrivato anche per voi o se è meglio aspettare ancora un po’.
In ogni caso, ricorda che un colloquio con il tuo pediatra o un nutrizionista è sempre la cosa migliore per dissipare gli ultimi dubbi e capire se è veramente ora di iniziare lo svezzamento.
Come capire se iniziare lo svezzamento. Caratteristiche da osservare
L’OMS, ovvero l’Organizzazione Mondiale della Sanità, indica i 6 mesi del bambino come il momento ideale per iniziare lo svezzamento. Questo perché a 6 mesi si presuppone che un neonato abbia raggiunto quei livelli di sviluppo, motorio e cognitivo che gli permetteranno di affiancare il cibo al latte.
Tuttavia ogni bambino può raggiungere questi livelli in tempi diversi, anticipando o ritardando il limite indicato dall’OMS.
Infatti l’ora di iniziare lo svezzamento del tuo bimbo non lo decidi tu, né il pediatra né, tantomeno, l’OMS. Ma solo il bambino stesso. A noi “grandi”, quindi, resta il compito non da poco di leggere e interpretare i segnali che lui o lei ci manda. In modo da diventare delle guide il più possibile consapevoli. E accompagnarli in questa nuova avventura, facendogliela cominciare nel momento migliore. E questo momento potrebbe arrivare a 5 mesi, come a 9 o a 11.
Ma quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere il tuo bimbo, per farti capire che è ora di iniziare lo svezzamento? Vediamole insieme una a una.
#1: Esprime desiderio verso il cibo?
Questo è il primo segnale che dovresti osservare, per capire se è ora di iniziare lo svezzamento. Ma perché lui o lei possa dimostrarti il suo interesse è tuo dovere offrirgli la possibilità di vedervi mangiare.
Quindi cerca di metterlo accanto al tavolo, durante i pasti, dagli la possibilità di osservarvi mentre mangiate e prova, nei limiti del possibile, a non far coincidere il suo riposo col momento dei pasti.
Da mamma ammetto che avere un neonato che dorme nel suo letto, mentre la famiglia mangia, è un grande sollievo. Tuttavia, superato il 4° mese, può essere una buona idea farlo “sedere” accanto al tavolo. In questo modo potrà vedere e partecipare alla convivialità dei pasti. E dimostrarci se è interessato a partecipare.
Se il bambino è ancora troppo piccolo e non riesce a stare seduto in modo autonomo, puoi pensare di acquistare una “sedia evolutiva” che abbia, come accessorio, una culletta da montare sui braccioli.
Ma quali sono i segnali di interesse verso il cibo? Certamente il bambino, vedendoci maneggiare posate e portarci alla bocca strani oggetti, si agiterà. Ovvero, farà versetti, muoverà le braccia e le gambe e, infine, cercherà di protendersi verso la tavola allo scopo di afferrare ciò che vede. Tutte queste sono manifestazioni di interesse che ci possono far capire che potrebbe essere il momento giusto per iniziare lo svezzamento. Tuttavia, se è vero che non può esserci svezzamento senza interesse verso il cibo, è anche vero che l’interesse, da solo, non basta. Occorre, infatti, osservare anche altre caratteristiche.
#2: Ha raggiunto una maturità digestiva?
I bambini appena nati sono spesso soggetti a rigurgiti frequenti a causa dell’immaturità del cardias, ovvero del muscolo che regola il passaggio del cibo tra esofago e stomaco. Inoltre è possibile che sviluppino fastidiose coliche gassose anche durante un allattamento al seno esclusivo. Tuttavia questi disturbi sono destinati a risolversi in modo spontaneo con lo sviluppo. In particolare con la conquista della posizione eretta. Quindi, per dare un’indicazione temporale, si può dire che il bambino raggiunga la sua “maturità digestiva” intorno ai 4-5 mesi.
In ogni caso l’osservazione è sempre il miglior strumento a disposizione del genitore.
#3: Sta seduto/a in modo autonomo?
Questa caratteristica è molto legata alla precedente. Infatti per capire se iniziare lo svezzamento occorre prima osservare che il piccolo riesca a mantenere, da seduto, la schiena il più possibile dritta.
Questa infatti è una conquista che arriva col tempo e non può essere forzata. Mettendo il bambino seduto prima del tempo, per esempio. Tuttavia si può aiutare il piccolo a rinforzare i propri muscoli proponendogli 4 esercizi di ginnastica per neonati, fin dalla nascita.
#4: Ha ancora riflessi legati alla suzione?
I bambini molto piccoli hanno l’istinto di “scacciare” con la lingua qualunque cosa venga messa loro in bocca. Questo comportamento viene definito col termine di “riflesso di estrusione”. E rappresenta uno dei comportamenti con i quali il bebè ci comunica di non essere ancora pronto ad essere svezzato.
Questa caratteristica è molto legata al primo punto, ovvero all’interesse per il cibo. La curiosità, infatti, coltivata pasto dopo pasto può aiutare il piccolo a superare questo suo “limite”. Soprattutto se la conoscenza del cibo avviene in modo il più possibile spontaneo. Quindi per capire se iniziare lo svezzamento dobbiamo notare che il riflesso di estrusione sia stato completamente superato.
#5: Mastica?
Leggendo questa domanda secca pensi alla bocca sdentata del tuo bambino e ti viene da sorridere. Tuttavia non devi mai sottovalutare le risorse di tuo figlio. Perché la completa mancanza di denti non lo fermerà certo dal masticare, se gliene verrà data la possibilità.
Infatti le gengive dei neonati sono abbastanza dure da potergli permettere di sminuzzare i cibi che gli vengono proposti, anche prima dell’inizio della dentizione. E questo è il principio su cui si basa l’autosvezzamento.
Che schema usare per iniziare lo svezzamento?
Quello dello schema di svezzamento era una pratica molto in voga presso i pediatri di qualche anno fa. E i pediatri più “classici” tendono ancora a suggerirlo. Tuttavia gli studi più recenti hanno finito per smentire molte delle vecchie teorie sugli schemi di introduzione dei cibi. Quindi i brodi vegetali con le farine, la frutta introdotta prima della verdura, proporre un cibo alla volta per scongiurare allergie, eccetera, sono tutte complicazioni che un genitore 2.0 può benissimo risparmiarsi. E farle risparmiare anche al proprio bambino.
Detto questo, però, esistono cibi che è meglio evitare? La risposta è sì, infatti occorre prestare attenzione a ciò che si propone al proprio bambino dall’inizio svezzamento fino, almeno, ai 12 mesi di vita.
Cibi da evitare quando si comincia lo svezzamento:
- Cibi industriali che contengono coloranti, conservanti e troppi zuccheri;
- Miele (almeno fino ai 12 mesi);
- Funghi (almeno fino ai 12 mesi);
- Alcool, anche se in minime quantità (penso, per esempio, al dito pucciato nel vino);
- Latte vaccino (almeno fino ai 12 mesi)
- Carne e uova crude o carne troppo bruciata;
- Fritti fatti male.
Che cibi preferire e in che quantità
La cosa migliore è seguire la nostra dieta mediterranea. La cosa difficile, durante lo svezzamento dei bambini, è riuscire ad avere noi genitori, per primi, un’alimentazione sana. Quindi è meglio leggere gli alimenti dei questa lista non come qualcosa di destinato solo allo svezzamento del bambino. Ma piuttosto a regole generali che tutta la famiglia dovrebbe seguire a tavola.
- Ortaggi e frutta 3-5 volte al giorno;
- Cereali (grano, mais, orzo, miglio, quinoa, riso), meglio se integrali, 3-5 volte al giorno;
- Legumi (lenticchie, ceci, fagioli) 2-3 volte a settimana;
- Carne e pesce ben cotti, ma non troppo, 2-3 volte a settimana;
- Formaggi 2 volte a settimana;
- Uova ben cotte 1 volta a settimana
- Poco sale e condimenti usati il giusto, preferendo l’olio extra vergine di oliva a crudo.
È ora di iniziare lo svezzamento? Come capirlo, mese per mese
Quando cominciare a pensare allo svezzamento? E quando passare dall’osservazione all’azione?
Tolti i primissimi mesi di vita del bebè, durante i quali il latte rappresenta necessariamente l’unico alimento, vediamo come prepararci allo svezzamento dal 4° mese in poi.
# Svezzamento 4° mese
Il neonato di 4 mesi comincia a sviluppare una maggiore consapevolezza del mondo che lo circonda. E questo può essere il momento giusto per cominciare a farci osservare mentre mangiamo.
Quindi puoi usare una sedia evolutiva con culletta, ad esempio, per farlo “sedere” a tavola e tenerlo vicino a voi durante i pasti.
Certamente sarà più difficile mangiare, soprattutto per la mamma, tuttavia far conoscere al bebè questi momenti di convivialità è un ottimo modo per sviluppare la sua curiosità verso il cibo. Quindi la prima delle caratteristiche da osservare per capire se iniziare lo svezzamento, oppure no.
Tuttavia introdurre il cibo già al 4° mese può essere prematuro. E se si decide di farlo è una decisione da prendere insieme al proprio pediatra.
# Svezzamento 5° mese
A 5 mesi i muscoli della schiena potrebbero già essere in grado di sostenerlo nella posizione seduta. Inoltre è possibile che sia già riuscito a gestire il suo riflesso di estrusione. Soprattutto se il bimbo è stato messo in contatto col cibo, almeno in maniera puramente visiva.
Sebbene sia tendenzialmente ancora presto per iniziare lo svezzamento, è comunque ora di “tirare le somme” e chiedere un consiglio al proprio pediatra.
Se il bambino non è ancora in grado di stare seduto, non ha ancora abbandonato il “riflesso di estrusione”, oppure non sembra affatto interessato al cibo, è inutile forzarlo. Infatti finirebbe per sviluppare un’avversione verso il cibo che potrebbe poi rendere lo svezzamento veramente pesante per tutti.
Allo stesso tempo, se il bambino possiede tutte le caratteristiche per iniziare lo svezzamento, compresa una buona dose di interesse, potrebbe non essere necessario rinviare lo svezzamento ancora di un mese. Insomma, tutto dipende sempre e comunque da un’attenta osservazione del bambino.
# Svezzamento 6° mese
Arrivato a questo punto un genitore dovrebbe poter capire se è ora di iniziare lo svezzamento. Perché il 6° mese è proprio l’età indicata dall’OMS come la migliore per cominciare ad affiancare il cibo al latte, materno o in formula.
Infatti a questa età il bambino dovrebbe già essere in grado di stare seduto da solo o con un minimo aiuto e, addirittura, cominciare a drizzarsi sulle gambe, appoggiandosi agli oggetti. Inoltre può afferrare ciò che gli viene proposto sia con l’intera mano che usando solo alcune dita. Quindi il suo sviluppo motorio è in piena crescita. Ed è il momento buono per proporgli il cibo, che sia frullato, sminuzzato o tagliato in piccoli pezzi.
Ma se non avesse raggiunto questi livelli di sviluppo, o non dimostrasse interesse per il cibo, forzarlo sarebbe inutile e controproducente. Piuttosto è meglio aspettare ancora un po’, limitandosi a farlo assistere ai pasti della famiglia, come semplice osservatore.
# Svezzamento 7° mese
Il tuo bimbo ha già compiuto 7 mesi, ma senti che non sia ancora l’ora di iniziare lo svezzamento? Non preoccuparti e non forzarlo. Infatti le indicazioni dell’OMS vanno prese per ciò che sono, ovvero delle linee generali. Mentre la vita di ognuno di noi è unica e va considerata nella sua unicità. Compresa quella di tuo figlio.
Quindi se non lo vedi ancora pronto, se ancora non sta seduto correttamente o non mostra alcun interesse per il cibo, non fartene un cruccio. Piuttosto assecondalo e continua con il latte. Infatti questo è e deve rimanere il suo alimento principale, almeno fino all’anno di vita.
Il tempo per introdurre i primi cibi arriverà più avanti, a suo tempo. Magari all’ottavo mese, magari al nono o ancora più avanti. Asseconda la natura e non mettergli fretta.
Se invece il tuo bimbo di 7 mesi appare molto interessato al cibo, può essere il momento giusto per renderlo partecipe di tutti i pasti. Quindi non solo il pranzo, ma anche la merenda e, perché no, la cena. Non darti degli schemi, ma segui le indicazioni generali su ciò che è meglio evitare e sulle porzioni di alimenti da proporre giornalmente o settimanalmente.
# Svezzamento 8° mese
Ormai il tuo bambino potrebbe essere in grado di muovere i suoi primi passi, appoggiandosi agli oggetti. Quindi la sua maturità fisica potrebbe già essere piuttosto sviluppata. Allora perché non inserire il cibo in un contesto di gioco? Per esempio potresti arredare la sua cameretta con un tavolino e una seggiolina alla sua altezza. In questo modo potrebbe riuscire addirittura a sedersi da solo, imitando voi grandi. E sul tavolino potresti servirgli la merenda. Magari della frutta tagliata a pezzi sottili che lui possa afferrare con la mano e portarsi alla bocca. Oppure proporgli uno yogurt greco denso. O ancora un frullato di avocado, mela e banana che potrà mangiare da solo, usando il cucchiaio.
Le prime volte sarà certamente un disastro, ma la precisione, si sa, arriva con la pratica!
Altrimenti, se vedi nel tuo bambino un certo interesse per il cibo, ma è sempre restio a mangiare, proponigli nuove strade. Se hai tentato col cibo a pezzetti, per esempio, prova a passare o frullare. Magari è solo un po’ pigro. Invece se hai provato con i frullati, ma li rifiuta, prova col cibo a pezzetti. Magari lui o lei troverà l’esperienza di masticare molto più stimolante. Oppure cambia sapori, inserisci le spezie o anche un po’ di piccante. Ma non esagerare col sale!
Se invece non vedi in lui o lei alcun interesse per il cibo, continua col latte, perché significa che non è ancora ora di iniziare lo svezzamento. E ricorda che tu@ figli@ avrà tutta la vita per mangiare. Ma un solo momento per conoscere il cibo. Se il momento giusto non è ancora arrivato, stai certa che arriverà. Anche se magari ci vorrà ancora qualche mese.
Conclusione
Arrivati a questo punto spero di averti fornito più strumenti possibili per capire se è ora di iniziare lo svezzamento col tu@ bambin@ oppure no. Le cose da sapere sono tante, ma ciò che ti aiuterà maggiormente sarà la tua osservazione. Infatti è solo il bambino a decidere quando cominciare a conoscere nuovi sapori e nuove consistenze.
Possono volerci 5 mesi, 6, 7 o magari 11. E questo non ti deve spaventare. Infatti ricorda che la crescita non è una gara, ma un viaggio che ogni bambino intraprende con i suoi strumenti e con l’aiuto di chi gli sta accanto. Quindi anche se esistono delle tabelle e dei periodi generali, questi vanno, sempre messi in relazione al bambino particolare, al suo personale sviluppo e alla sua natura unica e irripetibile.
A noi genitori il difficile compito di essere guide consapevoli, pazienti e rispettose!