Quando è nato il mio bambino, ero decisissima ad allattarlo al seno. E ci sono riuscita, nonostante le tante difficoltà. Ma ricordo ancora quanto sia stato difficile acquistare il mio tiralatte. Infatti le recensioni sulle proposte di Amazon non facevano che confondermi. E sembrava che nessuno di quei modelli, dal più costoso al più economico, servisse a qualcosa. Ma, dopo una lunga esperienza di allattamento, ho capito che molto dipende, non dal modello del tiralatte, ma dal modo in cui lo si usa e dalla natura di chi lo usa. Così ho deciso di scrivere un articolo sul tiralatte come e quando usarlo. Con l’aggiunta di alcuni consigli su quali caratteristiche considerare, quando lo si acquista.
Infatti esistono tanti falsi miti che ruotano intorno a questo strumento. Senza contare le aspettative che le donne si creano e che vengono disilluse. E da cui scaturiscono la delusione e le recensioni negative.
Alla fine ne sono usciti 12 consigli pratici su come sceglierlo, come ricavare il meglio da un tiralatte e quali falsi miti ruotano intorno a questo utile strumento.
Tra una domanda e l’altra troverai la descrizione di alcuni prodotti che riguardano l’allattamento al seno, la raccolta del latte materno e, naturalmente, i tiralatte. Se dovessi decidere di acquistare uno di questi prodotti, usando il nostro link, aiuterai “Bambini in fascia” a continuare il suo lavoro di supporto e informazione alle mamme.
Detto questo, comincia a leggere i consigli su “Tiralatte come e quando usarlo”
Allatti al seno e temi che una normale tettarella possa confondere il tuo bebè? Questo è possibile, ma non con la tettarella “Calma” di Medela. Infatti il metodo di suzione è lo stesso della suzione diretta al seno.
Offri il latte in biberon al tuo bebè, quando serve, in tutta tranquillità.
Tiralatte: 12 consigli su come e quando usarlo
#1: Come funziona il tiralatte?
Il tiralatte, che sia manuale o elettrico, funziona come una pompa. Ovvero, è formato da una grande ventosa che aderisce al seno e da un sistema di pompaggio. Nel caso del tiralatte manuale si tratta di una “maniglia” che, azionata in modo ritmico, crea un sottovuoto. Nel caso, invece del tiralatte elettrico, questo lavoro di pompaggio viene effettuato da un motorino a cui il tiralatte è collegato.
La ventosa, per funzionare correttamente, deve aderire nel modo giusto al seno. Quindi il centro della ventosa deve corrispondere al centro del capezzolo. Se la posizione è corretta, durante il pompaggio, si vedrà il capezzolo estendersi e ritrarsi ritmicamente. E, dopo, qualche movimento, il latte comincerà a fuoriuscire dagli alveoli dell’areola.
Il latte che esce viene quindi incanalato e raccolto nel contenitore sottostante.
#2: Il tiralatte fa male?
L’uso del tiralatte non deve procurare dolore. Se si prova dolore è possibile che qualcosa non stia funzionando. Un po’ come nell’allattamento diretto al seno, quando l’attacco del bambino non è corretto e procura ragadi o ingorghi mammari.
Per esempio è possibile che la posizione della ventosa non sia corretta. In questo caso il capezzolo è sottoposto a uno sforzo maggiore, ma errato. Quindi fa male e non esce latte.
Oppure è possibile che il tiralatte faccia male perché è stato utilizzato per troppo tempo. Infatti si raccomanda di lasciare il tiralatte in funzione, sullo stesso seno, per non più di 20 minuti.
O, ancora, si è impostato un ritmo di pompaggio troppo alto. In questo caso è meglio partire con un ritmo più leggero e incrementarlo gradualmente.
In ogni caso i tiralatte elettrici prevedono spesso la funzione “massaggio“, quindi un pompaggio più delicato che serve a rilassare il seno e il capezzolo.
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#3: Il tiralatte rovina il seno?
Le scorte di latte ti servono per uscite sporadiche? Conserva il latte estratto, in frigo, in tutta sicurezza nelle bottiglie Medela.
E se cerchi una tettarella che non interferisca con l’allattamento al seno, abbina alle bottiglie la tettarella “Calma”.
Questo dubbio attanaglia molte donne, ovvero la paura che il tiralatte rovini l’estetica del seno.
In realtà si tratta di un falso mito. O, meglio, il tiralatte non rovina il seno né più né meno dell’allattamento al seno diretto.
Infatti la macchinetta del tiralatte, che sia elettrica o manuale, non fa che sostituire la poppata del bambino. Ma ciò che può rovinare il seno è l’afflusso di latte alla mammella. E, in seguito, lo svuotamento della mammella, una volta terminato l’allattamento.
Quindi se hai avviato un allattamento al seno, senza temere che potesse rovinarti il seno, usa tranquillamente anche il tiralatte. Vedrai che si rivelerà uno strumento di eccezionale aiuto!
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#4: Il tiralatte fa andare via il latte?
Che il tiralatte faccia andare via il latte è un altro falso mito.
Il tiralatte funziona per “ingannare” il cervello e convincerlo che serve produrre più latte di quanto, in realtà, non serva. Quindi, utilizzato correttamente, sortirà l’effetto opposto. Ovvero, farà aumentare la produzione di latte, piuttosto che diminuirla.
Infatti la sollecitazione del capezzolo e la fuoriuscita di latte, comunicano al cervello, attraverso gli ormoni, che occorre procedere con la produzione.
E questo ti tornerà utile per crearti delle scorte di latte materno, in caso di rientro al lavoro o per brevi assenze. La cosa importante è sapere come conservare correttamente il latte materno e come scaldare il latte materno in ogni situazione.
Per la stessa ragione, usare il tiralatte a fine allattamento è del tutto sconsigliato. Piuttosto, è meglio spremere manualmente il seno, solo quando si sente che si sta gonfiando.
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#5: Tiralatte: acquisto o noleggio?
Hai tanto latte? E durante la suzione da un seno, hai perdite abbondanti nell’altro? Non lasciare che il tuo latte vada sprecato.
Con il raccoglitore di Medela puoi recuperare anche le gocce che escono dall’altro capezzolo. Senza mani e senza sforzo. E col suo coperchio, puoi conservarlo direttamente in frigo.
Un altro dubbio che può venire a una neo mamma è tra la scelta di acquistare o noleggiare il tiralatte.
Infatti in farmacia è possibile prendere a noleggio il tiralatte e poi restituirlo una volta terminato di usarlo.
Il costo del noleggio è di 2 euro al giorno. In più occorre versare un deposito cauzionale, tra i 100 e i 150 euro, che verrà poi restituito alla riconsegna.
Certamente, per questo prezzo, si può noleggiare uno strumento professionale.
Tuttavia occorre riflettere su quanto tempo lo si utilizzerà. Se si considera che l’OMS raccomanda di cominciare lo svezzamento non prima dei 6 mesi, significa dover spendere una cifra importante. Ovvero decisamente superiore al costo di mercato del tiralatte stesso.
Se, invece, si pensa di doverlo usare per un periodo limitato, allora il noleggio del tiralatte può rivelarsi molto vantaggioso. Per esempio in caso di bambini nati prematuri che, una volta a casa, faticano comunque a tirare tutto il latte di cui hanno bisogno, in completa autonomia.
Tuttavia in commercio non esistono solo modelli di tiralatte da 150 euro. Infatti se ne possono trovare di ottimi anche per 40 euro. La cosa importante è saperli utilizzare correttamente, per ricavarne il massimo risultato col minimo sforzo.
#6: Come usare correttamente il tiralatte?
Per prima cosa occorre posizionare correttamente il tiralatte. Quindi il capezzolo deve corrispondere perfettamente al centro della ventosa. Se così non fosse, il seno non verrebbe sollecitato a dovere e il latte non uscirebbe.
Inoltre occorre sapere quando è meglio attaccare il tiralatte. Personalmente consiglio di usare la tecnica dell'”Extra pumping”. Ovvero, estrarre il latte dopo la poppata del bambino. In modo che il seno, già stimolato dalla suzione del bebè, restituisca un flusso più abbondante.
Infine il tempo di estrazione. Non bisogna esagerare se non vuoi incorrere in dolori inutili. Se col tiralatte è uscita una quantità che ritieni inadeguata, non agitarti. Piuttosto cambia seno e lascia che il primo seno pompato torni a riempirsi.
Infatti la mammella somiglia a un rubinetto continuo, piuttosto che a una bacinella. Ovvero il latte non finisce mai. Ma, appena il cervello riceve il messaggio che si sta per esaurire, ordina la produzione di nuovo latte. Ma, naturalmente questo processo richiede qualche minuto. Giusto il tempo di svuotare l’altro seno…
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#7: Tiralatte manuale o elettrico?
Leggero, maneggevole, facile da trasportare e con tutta la fiducia di un marchio come Medela.
Vuoi avere sempre con te uno strumento di raccolta del latte materno affidabile e pratico? Allora scopri il tiralatte manuale di Medela.
E cogli ogni occasione per arricchire la tua scorta di latte materno, senza fatica.
Il primo dubbio, quando si decide di acquistare il tiralatte, è scegliere tra manuale o elettrico. Certamente entrambe le soluzioni presentano dei pro e dei contro. Quindi devi decidere in base a ciò che è importante per te.
Tiralatte manuale
I Pro:
- Più economico di un tiralatte elettrico
- Più silenzioso di un tiralatte elettrico
- Più trasportabile del tiralatte elettrico
I Contro:
Più faticoso del tiralatte elettrico perché ogni pompaggio deve essere impresso dalla mano della mamma.
Tiralatte elettrico
I Pro:
- Meno faticoso del tiralatte manuale
- Si possono regolare le intensità in modo facile. E molti prevedono anche dei programmi di “massaggio”
I Contro:
- Più rumoroso di un tiralatte manuale
- Più ingombrante perché, oltre alla ventosa e al contenitore, ha il motorino che può essere più o meno grande, a seconda dei modelli
- Meno trasportabile, perché si deve avere sempre una presa a portata di mano. Almeno per ricaricarlo…
In definitiva, se pensi di doverlo usare una volta ogni tanto, il tiralatte manuale può essere una buona scelta. Oppure se cerchi uno strumento veloce, da usare sempre e ovunque, per ottimizzare ogni “ritaglio di tempo”.
Ma se stai progettando di crearti delle scorte importanti, il tiralatte elettrico è decisamente più facile da usare.
#8: Come scegliere il tiralatte?
Il primo consiglio che mi sento di dare, su come scegliere il tiralatte è: leggere le recensioni di chi ha già acquistato, con il dovuto distacco. Infatti, basandosi solo sulle opinioni personali, nessun tiralatte sembra funzionare.
E questo accade perché spesso le mamme, o i papà, nutrono delle aspettative troppo alte che poi, puntualmente, vengono disattese. Soprattutto se si è alle prime armi.
Infatti occorre per prima cosa prenderci la mano. E poi sapere che il tiralatte non produce latte, ma stimola la produzione. Questo significa che alcune donne raccoglieranno 180-200 ml in 10 minuti. Mentre altre ne raccoglieranno 50 ml in 20 minuti. E ci saranno delle sensibili differenza anche tra una sessione e l’altra, effettuata dalla stessa donna. Perché molto dipende dalla natura e non dal tiralatte.
Quindi, per acquistare il tiralatte occorre, prima di tutto, decidere tra manuale ed elettrico, in base alle proprie esigenze.
E nel caso del tiralatte elettrico è meglio un modello che preveda il programma di massaggio e diverse intensità di pompaggio.
Il costo, spesso, non incide molto sul risultato finale. Infatti questo dipende dalla natura della donna e dalla sua tenacia nel voler ottenere dei risultati.
Un altro fattore a favore potrebbe essere la possibilità di caricarlo e usarlo senza fili. In questo modo il tiralatte elettrico risulterà più trasportabile.
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#9: Quando usare il tiralatte ? .
8 livelli di stimolazione e 16 livelli di pompaggio. Puoi usarlo stando comodamente seduta, in posizione naturale. E anche nella stanza dove dorme il tuo bebè, per la sua silenziosità.
Puoi mettere in pausa e memorizzare la tua sequenza preferita.
Infine la coppetta si adatta a tutti i tipi di seno
Il tiralatte può essere usato quando si preferisce. Il tempo di una neo mamma, infatti, non è molto. Più che di tempo, si parla di “ritagli di tempo”. Quindi ogni donna deve trovare il “ritaglio di tempo” più adatto alle sue necessità.
Prima della poppata
Piuttosto che estrarre il latte prima della poppata, è meglio agire con un programma di massaggio. Quindi preparatorio per il seno. In questo modo il bambino si risparmierà un po’ di fatica e riceverà più latte. Tuttavia se sei comoda a tirare il latte prima della poppata non c’è nulla che te lo vieti. Infatti il processo di produzione del latte materno si attiva non appena il cervello riceve il segnale che c’è bisogno di altro latte. Quindi stai tranquilla che il tuo bebè non resterà ” a secco”.
Durante la poppata
Si potrebbe usare il tiralatte su una mammella mentre il bambino sta poppando l’altra. Questo è ottimo per la produzione di prolattina e ossitocina. Infatti non c’è nulla che funzioni meglio della poppata del bambino per convincere il cervello a produrre più latte. D’altro canto il rumore del tiralatte elettrico potrebbe disturbare il bambino. Oppure una mamma potrebbe sentirsi troppo “sotto pressione“.
Dopo la poppata
Questo è il momento che sento di consigliarti, come il migliore. Infatti un neonato, dopo la poppata, è facile che cada nel sonno. Quindi sarai più rilassata per affrontare l’estrazione col tiralatte.
Ti stai chiedendo: “Come faccio a usare il tiralatte, se il bambino dorme solo in braccio a me?”. Allora leggi l’articolo su come condurre con dolcezza un neonato a fare i suoi riposini in culla o sul letto. Così libererai le mani e potrai dedicarti all’estrazione.
Ti assicuro che ne vale la pena, perché il bambino, con la sua suzione, avrà già stimolato il seno e allertato il cervello. Quindi potresti anche rimanere sorpresa dalla quantità di latte che riuscirai a raccogliere!
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#10: Per quanto tempo usare il tiralatte?
Non bisogna esagerare.
Questa è la prima risposta da dare alla domanda “Per quanto tempo usare il tiralatte?”.
Infatti, l’ansia di raccogliere di più, più in fretta, può portare una mamma a soffrire le pene dell’inferno. Ma inutilmente.
La raccomandazione, infatti, è quella di tenere il tiralatte attaccato per non più di 20 minuti a mammella.
Quindi, piuttosto che spremere a oltranza quando vedi che il flusso si affievolisce, è meglio cambiare seno.
Infatti, in questo modo, darai al primo seno il tempo necessario a far risalire la produzione e otterrai un flusso più abbondante, senza farti male.
D’altro canto non devi nemmeno arrenderti ai primi insuccessi. Infatti le prime estrazioni potrebbero non essere così copiose come ti aspetteresti. Ma non c’è da preoccuparsi. Perché, come per l’allattamento al seno diretto, anche col tiralatte occorre calibrarsi. Quindi cerca di far durare le prime estrazioni almeno 10-15 minuti. E interrompi solo in caso dovessi sentire dolore. In questo caso, controlla la posizione della ventosa rispetto al capezzolo. Oppure, in caso di tiralatte elettrico, abbassa l’intensità del pompaggio.
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#11: Non esce il latte col tiralatte
Estrai il latte materno da entrambi i seni allo stesso tempo. Oppure usane uno alla volta, a seconda delle tue esigenze.
La stessa qualità dei prodotti di marca, a un prezzo vantaggioso.
Se sei ancora ai primi tentativi col tiralatte, è possibile che tu sia rimasta un po’ delusa. Perché usando il tiralatte vedi che non esce latte.
Ma non ti devi demoralizzare. Infatti è possibile che la ventosa non sia posizionata correttamente. Ovvero il centro della ventosa non corrisponde perfettamente con il capezzolo.
Oppure la sessione non è durata abbastanza a lungo. Infatti, per i primi utilizzi si consigli di lasciarlo lavorare per almeno 10-15 minuti. Ma senza mai superare i 20-25 minuti a seno.
O, ancora, è possibile che, tu e il tiralatte, dobbiate conoscervi meglio. Quindi, prima di chiuderlo nella sua confezione originale e chiedere un reso, è meglio ritentare una seconda, una terza e anche una quarta volta. Sempre facendo attenzione alla posizione della ventosa, al momento in cui usi il tiralatte e, in caso di tiralatte elettrico, all’intensità della pompata. Infatti può essere che partire con un’intensità troppo alta non faccia uscire il latte. Piuttosto è meglio iniziare con un’intensità bassa e poi alzarla un po’ alla volta. In questo modo si creerà una sorta di massaggio che aiuterà il latte materno a uscire.
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#12: Ogni quante ore usare il tiralatte?
Non c’è una risposta precisa alla domanda “Ogni quante ore usare il tiralatte”. Infatti tutto dipende dalle esigenze della mamma e dai “ritagli di tempo” che riesce a ricavare durante la giornata.
Come ho già detto, la produzione di latte è un processo continuo. E il latte materno non si esaurisce mai.
Quindi, per rispondere alla domanda ogni quante ore usare il tiralatte, devi principalmente capire di quanto latte avrai bisogno. Per esempio, il latte materno estratto dovrà coprire il tuo rientro al lavoro? Oppure servirà per tamponare qualche uscita sporadica?
Da questo dipende la tecnica che sceglierai per conservare il latte materno. E dipenderà anche il tempo che dovrai dedicare all’estrazione col tiralatte.
Nel caso di un rientro al lavoro, il consiglio è quello di partire con l’estrazione fin dalla nascita del bambino. O subito dopo il suo primo mese di vita, per dare il tempo al bebè di prendere confidenza col seno e la suzione diretta.
Nel caso di assenze sporadiche, invece, basterà raccogliere la quantità di latte necessaria per le ore di assenza, il giorno prima. In questo caso estrarre piccole quantità di latte, dopo ogni poppata, ti sarà utile per raccogliere il latte necessario senza sforzi. La cosa importante è seguire con attenzione i consigli su come raccogliere e conservare il latte materno.