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Benvenuta nel tuo nono mese di gravidanza. L’ultimo mese di gravidanza, quello che ti porterà, finalmente a conoscere il tuo bambino. Un periodo emozionante e pieno di attese. Durante questa fase finale della gravidanza, il tuo corpo si sta preparando per l’arrivo del tuo piccolo tesoro. È quindi il momento perfetto per conoscere tutto ciò che ti aspetta, in questo ultimo mese di gravidanza, così da essere preparata e tranquilla.
Ti sarai già accorta che questo periodo porta con sé una miscela di emozioni, talvolta contrastanti. Dall’eccitazione per l’imminente arrivo del tuo bambino, all’ansia per ciò che sarà il parto. Dalla stanchezza tipica degli ultimi mesi di gravidanza, all’impazienza.
Magari ti capiterà di incrociare una neomamma con il suo bebè e proverai un pizzico di invidia, per lei che è già passata “dall’altra parte”. Almeno per me è stato così…
In questa guida completa, esploreremo vari aspetti del nono e ultimo mese di gravidanza, come lo sviluppo e la posizione del tuo bebè, fino ai sintomi degli ultimi giorni di gravidanza, che preannunciano il travaglio.
Nono mese di gravidanza, quante settimane?
Il nono mese di gravidanza inizia dalla settimana 35 e finisce alla settimana 40.
In questo ultimo mese di gravidanza “i giochi sono fatti”. Ovvero il tuo bebè è ormai pronto per nascere e ogni giorno può essere quello buono.
Nelle ultime visite ti avranno parlato della settimana 37 che corrisponde, circa, a 8 mesi e mezzo. Perché è così importante? Perché dalla settimana 37 in poi, se il tuo bebè decidesse di nascere, non verrebbe più considerato “prematuro”.
Infatti la sua capacità respiratoria risulterebbe già completa e non avrebbe necessità di essere collegato ad alcuna macchina. Inoltre le sue competenze di suzione sarebbero sufficienti per aiutarlo/a ad attaccarsi al seno, fin dal primo momento.
Il bimbo nella pancia al nono mese di gravidanza
#1. L'aspetto del tuo bebè al nono mese di gravidanza
Durante l’ultimo mese di gravidanza il peso del tuo bebè continua a crescere. Questo è dovuto, soprattutto, all’accumulo di tessuto adiposo sotto la cute, intorno ai muscoli e ad alcuni organi addominali.
Il suo peso, generalmente, si aggira tra i 3 e i 4 kg. E se aspetti un maschietto è possibile che pesi più di una femminuccia.
Questo strato grasso permetterà al neonato di resistere meglio alla temperatura esterna. Per questo, durante l’ultimo mese di gravidanza, cadrà anche il lanugo. Mentre se dovesse nascere prematuro è possibile che abbia ancora dei peli residui su alcune parti del corpo. Se vuoi saperne di più leggi “Bambini appena nati pelosi, perché succede?”
Il suo corpicino, invece, è ancora ricoperto da un sottile strato di vernice caseosa. Perché la sua consistenza scivolosa agevolerà il passaggio al momento del parto.
#2. Gli organi interni del bebè al nono mese di gravidanza
Come ti dicevo, i suoi polmoni, già dalla 36esima settimana, sono capaci di respirare in modo autonomo.
Il cuore, adesso, batte con un ritmo che va dai 110 ai 150 battiti al minuto.
Mentre il suo apparato digerente è pronto ad accogliere l’assunzione di cibi liquidi. L’intestino si riempie di una sostanza verde e appiccicosa. Ovvero il cosiddetto “meconio”. Quando verrà alla luce la sua prima cacca espellerà proprio questa sostanza che comprende cellule cutanee morte, residui di lanuggine e altre secrezioni dell’intestino.
Infine, nell’ultimo mese di gravidanza, il suo sistema immunitario è formato. Grazie a ciò che ha potuto ereditare dal tuo corpo, mamma, durante i nove mesi di gestazione. E, una volta nato, se deciderai di allattarlo/a al seno, continuerai a passare i tuoi anticorpi.
#3. La testa del tuo bebè. Se ti stai chiedendo "Come farà a passare?"
Immagino che anche tu, come il 100% delle neomamme alla prima esperienza, ti starai chiedendo: “E adesso, come faccio a farlo uscire?”.
Ebbene, stai tranquilla. Infatti la natura ha pensato a tutto. E, sebbene non sarà una passeggiata, il tuo bebè è fatto apposta per poter uscire. Esattamente come il tuo corpo è fatto in modo da permettergli di passare.
La testa di un neonato, sebbene sia una delle parti più grandi del suo corpicino, insieme all’addome, non è affatto rigida. Infatti le ossa craniche riescono a scivolare l’una sull’altra, sovrapponendosi. In questo modo la sua testa si adatterà al canale del parto, permettendo al tuo bebè di scivolare verso il basso.
Inoltre c’è anche un’altra buona notizia. Quando la testa e le spalle saranno riuscite a passare, il tuo bebè verrà tirato fuori in un lampo. E a te resterà la bellissima sensazione di avercela fatta. E non esiste sensazione liberatoria più eccitante e calmante di questa.
#4. La posizione del bebè nella pancia
Se il tuo bebè, nel nono mese di gravidanza, ha assunto una posizione cefalica anteriore o cefalica laterale, significa che si è già sistemato nel miglior modo possibile per agevolare la sua nascita.
Considera che il 95% dei bebè, all’ultimo mese di gravidanza, si trova in posizione cefalica, quindi con la testa rivolta verso il basso.
E l’87% dei bebè ha una “posizione anteriore” o “laterale”, ovvero guarda di lato, rispetto alla pancia della mamma, o indietro. Mentre, il 13% dei bebè rimanenti, nella maggior parte dei casi, finisce per girarsi nella giusta posizione durante il travaglio.
Questo per dirti, al di là del “mal di testa da numeri”, che le possibilità di avere un parto tranquillo e naturale è veramente alta.
Mentre se il tuo bebè fosse in posizione “podalica“, quindi con i piedini rivolti verso il basso, è molto probabile che ti venga proposto un parto cesareo. Infatti questo è risultato essere il metodo più sicuro per far nascere bebè che non si sono girati nella posizione cefalica.
Tuttavia la possibilità di un parto vaginale esiste comunque. Per esempio, imprimendo una particolare manovra che permetta al bebè di girarsi, mentre è ancora in utero. Devi comunque considerare che questa manovra non è sempre possibile e risulterebbe impegnativa sia per il bebè che per te.
I sintomi degli ultimi giorni di gravidanza
Sebbene queste domande ti accompagnino ormai da diversi mesi, in quest’ultimo mese di gravidanza stanno diventando certamente più pressanti. Ovvero, “Come faccio a riconoscere i sintomi del parto?”. “Come faccio a capire quando sta per iniziare il travaglio?”. “Quando sarà, realmente, il momento di andare in ospedale?”.
Ricordo che durante il mio “nono mese di gravidanza”, quando aspettavo il mio primo figlio, non facevo che sentire storie di parti avvenuti nei posti più impensati. Nel bagno di casa, per esempio, o in ascensore. Ed ero terrorizzata dalla possibilità che questo potesse accadere anche a me.
Se anche tu senti di essere un tantino apprensiva, riguardo al momento giusto di prendere la valigia e recarti in ospedale, allora continua a leggere.
#1. Le contrazioni. Quando hanno inizio e come riconoscere quelle che anticipano il travaglio?
Probabilmente il tuo corpo sta sperimentando le contrazioni fin dall’ottavo mese di gravidanza. Tuttavia è possibile che tu non ne sia nemmeno cosciente. Infatti le prime contrazioni hanno il semplice scopo di preparare l’utero alle contrazioni più forti. E, contemporaneamente, permettono al sangue di affluire più copiosamente alla placenta.
Invece, quando la gravidanza sta per giungere alla sua conclusione questi leggeri dolori si faranno via via più intensi e ravvicinati.
Quindi sentire dei dolori addominali di intensità crescente e a intervalli ravvicinati è un sintomo che il parto si sta avvicinando.
Tuttavia potrebbe mancare ancora del tempo al travaglio. Infatti le contrazioni da travaglio avvengono a circa 15 minuti di distanza l’una dall’altra.
In ogni caso, se sei indecisa, è sempre meglio fare un viaggio in ospedale. Tanto il peggio che potrà succedere sarà essere sottoposta a un controllo e invitata a tornare a casa.
#2. La perdita del tappo mucoso
È possibile che un giorno, in quest’ultimo mese di gravidanza, tu possa sentire uno strano movimento nella vagina, seguito da una sensazione di umido.
In questo caso è probabile che tu abbia perso il “tappo mucoso”, ovvero una sostanza che si forma in gravidanza, come ulteriore barriera protettiva per il bebè. Ai tuoi occhi si presenterà come una sostanza biancastra e vischiosa, anche striata di sangue.
La perdita del tappo mucoso, tuttavia, non costituisce di per sé un sintomo dell’avvicinarsi del parto. Infatti potrebbero mancare poche ore. Ma anche diversi giorni o una settimana.
#3. La rottura delle membrane
Ogni gravidanza è a sé, quindi è possibile che le prime a presentarsi siano le contrazioni. Oppure è possibile che siano le membrane a rompersi per prime. Ovvero ciò che comunemente si definisce “rottura delle acque”.
Se, al nono mese di gravidanza, dovessi riscontrare delle secrezioni vaginali acquose è bene che ti rivolga subito al tuo ginecologo o al reparto di ostetricia dell’ospedale. Infatti si potrebbe trattare solo di una fuoriuscita di urina. Oppure della rottura delle membrane. In questo secondo caso tu e il tuo bambino dovrete essere monitorati, per controllare il livello di liquido amniotico.
Potresti aver rotto le acque se vedessi un flusso copioso. Ma anche fuoriuscite non troppo abbondanti, a distanza di tempo. In entrambi i casi, vai in ospedale.
Conclusione
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Il nono mese di gravidanza segna la conclusione della gravidanza stessa. Infatti, se anche il tuo bebè non avesse fretta di nascere, i medici non ti permetterebbero di andare oltre da 42esima settimana.
Ormai ce l’hai fatta. Ancora un po’ di pazienza e conoscerai il tuo piccolino o la tua piccolina.
Certamente sei stanca e provata. Probabilmente sei piena di dolori, non riesci a dormire, fai fatica stare sdraiata, a girarti e sollevarti. La casa è un disastro e non ti senti più padrona del tuo corpo. Tutto questo è certamente vero. Ma ti confido una conclusione a cui sono giunta e da cui, personalmente, traevo un certo sollievo. Ovvero, tutti questi disagi servono a noi donne per vedere il momento del parto come una liberazione e attenderlo con ansia, quasi con gioia.
Ti consegno questa riflessione, sperando che anche a te dia la forza per sopportare i fastidi e la stanchezza dell’ultimo mese di gravidanza. E poi, mamma, ci vediamo dall’altra parte, quando avrai tra le braccia il tuo piccolino o la tua piccolina.
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